Martedì 23 Luglio 2024

Usa, flop di ‘The Flash’: la supercrisi dei supereroi

Secondo ‘Variety’, dopo quindici anni di dominio cinematografico Marvel e DC gli eroi sono stanchi e il pubblico è annoiato dal genere

The Flash

The Flash

Supereroi in supercrisi. A lanciare l'allarme è in queste ore la bibbia del cinema hollywoodiano "Variety" che dando conto degli scarsi incassi di "The Flash" (scarsi ovviamente a fronte dell'impegno produttivo) parla apertamente di "fatica dei supereroi". Ma andiamo per ordine.

Gli incassi

Secondo "Variety" , "The Flash", con Ezra Miller supereroe Dc (e le partecipazioni di superstar dei vecchi Batman Michael Keaton e Ben Affleck), ha deluso al debutto al botteghino incassando "solo" 55 milioni di dollari. Altro, ancor più clamoroso flop di questo weekend, il nuovo film d'animazione della Pixar, "Elemental", che si deve accontentare di 29,5 milioni di dollari. Entrambi i film non sono stati all'altezza delle aspettative e soprattutto dei costi di produzione che  si aggirano intorno ai 200 milioni di dollari, più 100 milioni per la sola promozione. Ma se "Elemental", pur con incassi che sfiorano il flop, pare essere stato comunque gradito da chi l'ha visto, "The Flash" non avrebbe incontrato i favori del pubblico pagante, e la Warner Bros teme che _ con un passaparola negativo _ il kolossal possa andare incontro a destini ancora peggiori. Visto anche che la stagione cinematografica estiva Usa vedrà nelle prossime settimane l'uscita di pezzi da novanta come "Indiana Jones e il quadrante del destino" (il 30 giugno), "Mission : Impossible – Dead Reckoning Part One” (il 12 luglio) e “Oppenheimer” di Christopher Nolan (il 21 luglio).

La questione Ezra Miller

“The Flash” ha anche inciampato al botteghino internazionale con 75 milioni di dollari su 78 mercati, portando i suoi incassi globali a 139 milioni di dollari. Gli analisti ritengono che diversi fattori, oltre alla reazione poco entusiasta del pubblico, siano responsabili del poco successo: tra questi, il fatto che "The Flash" _ uscito negli Usa il 16 giugno _ è interpretato da Ezra Miller, l'attore trentenne che ora si definisce “Queer” e che dal 2011 è stato al centro di una lunghissima serie di problemi legali, con diverse accuse di aggressioni e molestie anche da parte di ragazze, arresti e scandali. Miller, che si è scusato per gli eccessi e si è fatto curare per "complessi problemi di salute mentale", ha fatto una rara apparizione pubblica a una première Usa del film, ma non ha interagito con la stampa. Inoltre, "The Flash" è il secondo di quattro film DC in uscita nel 2023 prima che i nuovi signori dello Studio portino l'universo dei fumetti in una direzione completamente nuova, come preannunciato. I quattro film sono "The Flash" e "Shazam! Fury of the Gods" (anch'esso un flop), poi “Blue Beetle”, interpretato da Xolo Maridueña, in uscita il 18 agosto e “Aquaman and the Lost Kingdom” in uscita il 20 dicembre.

La fatica dei supereroi

"Variety" commenta la non felicissima performance di "The Flash" al botteghino parlando di affaticamento da supereroi. "Negli ultimi 20 anni, guidati dalla Marvel ma non limitati alla Marvel, i film sui fumetti si sono infiltrati nella nostra cultura e nella nostra coscienza al punto che ora fanno parte di ciò che siamo", scrive il critico Owen Gleibermann. "E ora abbiamo raggiunto un momento in cui i supereroi sono stati e sono così onnipresenti (film, serie tv) che per le persone che sono cresciute in quest'epoca, lo spettacolo dei fumetti definisce quasi in pieno cos'è l'intrattenimento. In questo senso, la guerra è finita. Il colosso ha vinto. Eppure per la prima volta dal lancio dell'MCU, avvenuto 15 anni fa (quando "Iron Man" uscì negli Stati Uniti), la stanchezza dei supereroi è palpabile. Puoi leggerla nei numeri, in particolare nelle cifre post-pandemia: "Ant-Man and the Wasp: Quantumania" ha debuttato alla grande (106 milioni di dollari) per poi crollare (214 milioni di dollari); “Shazam! Furia degli dei” è arrivato a 57 milioni di dollari; “The Flash ” con 55 milioni invece dei 70 previsti (con previsioni già ridimensionate). Puoi sentirla nella spensierata disponibilità di Chris Hemsworth a definire spazzatura il sequel di "Thor" della scorsa estate (non è qualcosa che le star del cinema hanno l'abitudine di fare, specialmente quando il film in questione è stato un successo). Puoi sentirla nelle recensioni: la stanchezza dei critici quando si tratta di assistere a un'altra versione di tutta quella frenesia del multiverso interconnesso".

"E' vero - prosegue Gleibermann – i film sui supereroi sono stati a lungo un'arena in cui i gusti popolari non si sincronizzano necessariamente con le priorità dei recensori. Eppure il cinismo stanco con cui i critici hanno accolto recentemente questi kolossal ora sembra rispecchiare, più di quanto sia mai avvenuto prima, la sensibilità del pubblico. Dopo essere stati invasi da i questa roba per così tanto tempo, perché non dovremmo avere tutti la stanchezza dei supereroi? Ogni genere invecchia, così come invecchiano anche i programmi tv più invincibili e popolari. Ecco perché i film cambiano sempre. Il grande musical di Hollywood sembrava eterno... fino a quando non lo era più. Nell'era dei film sui supereroi dei fumetti, spesso sembra che questi film siano super per sempre. La verità è: saranno super... finché non lo saranno più. Siamo ora al punto di svolta?".

Il flop di ‘Elemental’

L'altro caso di mancati incassi riguarda “Elemental”, l'avventura animata Pixar sugli opposti che si attraggono, 15 milioni di dollari al botteghino internazionale per un totale globale di 44,5 milioni di dollari. A differenza di “The Flash”, “Elemental” è stato apprezzato dal suo pubblico, quindi c'è la possibilità che le vendite dei biglietti possano riprendersi anche leggermente nelle prossime settimane, soprattutto perché non c'è molta concorrenza da parte dei film per famiglie all'orizzonte.

Resta per ora il fatto, però, che "Elemental" è ad oggi il peggior debutto nella storia della Pixar, classificandosi al di sotto di alcuni dei suoi tentativi più dimenticabili come "Il viaggio di Arlo" del 2015 (39 milioni di dollari) e "Onward" del 2020 (39 milioni di dollari). "L'impero dell'animazione di 'Toy Story', 'Up' e 'Ratatouille' non è stato in grado di riprendersi dalla pandemia, da quando_ è l'analisi di 'Variety' _ molti dei suoi titoli sono stati inviati direttamente a Disney+ e il pubblico familiare è stato abituato ad aspettarsi quei film a casa".