Rocco Schiavone 6 è a rischio. A lanciare l’allarme, e mandare nel panico i fan, è il ‘papà’ del vicequestore, Antonio Manzini. Lo scrittore, dai cui romanzi, è tratta la serie tv di successo, è da poco tornato in libreria con due nuovi casi molto impegnativi per Schiavone. Eì’ da poco uscito “Elp” (Sellerio), il nuovo romanzo di Manzini, a dieci anni dal libro che ha proiettato Schiavone nel firmamento dei loser di successo, “7-7-2007”, rendendo il burbero romanaccio trapiantato ad Aosta con un paio di scarpe sbagliate ai piedi, il personaggio iconico che oggi sicuramente è, il più amato dei poliziotti televisivi.
“Elp” narra un caso di violenza di genere: Rocco è alle prese con una donna picchiata dal marito, che però non ha intenzione di denunciarlo (o anche solo di riconoscerne l’aggressività). E in città non si fa che parlare di “Elp”, l'Esercito di Liberazione del Pianeta, un’associazione ambientalista che scuote gli animi ‘green’ degli aostani e al tempo stesso serve a Rocco una rottura di livello 10, ovvero omicidio.
Una trama avvincente che, sfogliando le pagine del romanzo, il lettore già si immagina in tv. Già vede l’ottimo Marco Giallini, con il suo loden verde e la sigaretta in bocca, camminare per le vie di Aosta e parlare con la sua amata moglie defunta Marina (dal volto di Isabella Aragonese fino alla stagione 4, dalle somiglianze di Miriam Dalmazio dalla quinta).
E poi i fan vogliono anche scoprire il futuro amoroso di Rocco: la quinta stagione si chiude con il vicequestore tra le braccia della poliziotta che lo ha ‘tradito’, Caterina Rispoli (l’attrice Claudia Vismara). Una passione mai sopita tra i due colleghi che si riaccende proprio quando il vicequestore sembrava fare sul serio con la giornalista Sandra Buccellato (Valeria Solarino), ex moglie del questore Andrea Costa (Massimo Olgese).
Per vedere in tv tutto questo – ovvero la sesta stagione - questo aspettare (e sperare). “Non so neanche se ci sarà, ad essere sincero. Al momento io non so niente” le parole di Manzini in una recente intervista. Lo scrittore sottolinea come la fiction sia andata “benissimo dal punto di vista economico e di pubblico”, ma non nasconde dubbi sulla futura serie tv. “Mon mi sembra ci sia l'intenzione di reiterare. Poi magari succederà qualcosa. Quando dentro una televisione di stato cambiano un po' di nomi e di teste i tempi si allungano” dice l’autore.
Quel personaggio immaginario (da milioni di telespettatori) che Manzini definisce “un libero pensatore”, un uomo “fedele a una sua etica”, potrebbe non tornare sui canali Rai. Il vicequestore che ha battuto l’amatissimo commissario Montalbano (in termini di vendite all’estero della serie) resta sempre un personaggio controverso. Per le sue indagini non sempre rispettose dei tempi della burocrazia? O per gli spinelli fumati?.
Poco importano i motivi, le critiche ci sono state anche durante la messe in onda della quinta stagione. "Anche quest'anno siamo stati bersagliati. E io lamento anche una messa in onda molto distratta di questo prodotto. Allora la domanda è: ma perché lo fate? Forse perché è il prodotto più venduto in Europa, in 22 Paesi?” si chiede Manzini.