Una banda di ladri straccioni si mette in testa di rubare niente meno che il tesoro di Benito Mussolini: cosa potrà andare storto? Lo scopriremo a partire da mercoledì 26 ottobre, giorno dell'uscita in streaming di 'Rapiniamo il Duce'. Il film è fresco di presentazione alla Festa del cinema di Roma, dov'è stato accolto bene, e vanta un cast di tutto rispetto: ci sono infatti Pietro Castellitto, Matilda De Angelis, Maccio Capatonda, Filippo Timi, Tommaso Ragno, Coco Rebecca Edogamhe e Isabella Ferrari.
'Rapiniamo il Duce', tutto sul film
Siamo nell'aprile del 1945 e la seconda guerra mondiale si avvia alla conclusione: la Repubblica di Salò mostra crepe evidentissime, la resistenza sta riconquistando il controllo delle grandi città e le truppe anglo-americane conquistano terreno rapidamente. La trama si svolge a Milano, dove a un certo punto giunge il tesoro di Mussolini, un carico d'oro capace di cambiarti la vita per sempre: lo pensa un gruppo di scalcinati rapinatori, che intende mettere a punto un elaborato colpo e impossessarsi del tesoro. Tra il dire e il fare, però, c'è di mezzo il proverbiale mare. 'Rapiniamo il Duce' è scritto e diretto dal varesino Renato De Maria, classe 1958 e autore, in precedenza, di titoli come 'Hotel Paura', 'Paz!', 'La prima linea', 'Italian Gangsters' e 'Lo spietato' (quest'ultimo uscito su Netflix). De Maria ha raccontato che, per realizzare 'Rapiniamo il Duce' si è ispirato ad alcuni criminali italiani realmente esistiti, primo fra tutti Ezio Barbieri, e anche a un documentario dedicato al "tesoro di Dongo, la cittadina sul lago di Como in cui Mussolini è stato arrestato dai partigiani. Quando accadde aveva con sé 2-3 camion pieni d'oro, fedi, monete, banconote, gioielli e anche tutta roba sequestrata alle famiglie ebree. Un patrimonio! Quel tesoro è effettivamente sparito, nessuno sa dove sia, non si sa se l'hanno preso i partigiani, i tedeschi, se è in fondo al lago... tante volte hanno cercato sotto al lago di Como. Fatto sta che non c'è".
Le recensioni e come guardare il film
Dopo la presentazione alla Festa del cinema di Roma, sono state pubblicate un bel po' di recensioni e in media la critica ha espresso un parere positivo, anche se nessuno ha speso parole di entusiasmo. Merito del film è di essere godibile, talvolta divertente, e di fare propria la lezione del cinema di genere italiano. A demerito c'è che questa lezione è seguita in modo un po' acritico e che il lungometraggio è troppo pensato per accontentare il pubblico più ampio possibile. In questo modo dà un colpo al cerchio e uno alla botte, ma rinuncia ai guizzi e agli scossoni, che se ben gestiti sono molto salutari. I recensori più severi hanno appunto detto che le potenzialità si vedono, ma rimangono largamente inespresse. 'Rapiniamo il Duce' dura 90 minuti e Netflix giudica che la visione sia adatta a persone che abbiano compiuto 13 anni d'età. Per guardarlo basta attendere il 26 ottobre, giorno della pubblicazione all'interno del catalogo di contenuti in streaming.
Il trailer