Mercoledì 13 Novembre 2024
RICCARDO JANNELLO
Cinema e Serie Tv

Musk e Zuckerberg: ring e polemica "La nostra sfida epica in Italia" Niente Colosseo, spunta Pompei

Il ministro: "Pensiamo a un mega evento benefico che tuteli però i nostri luoghi". Ma è scontro politico. L’affondo di Calenda: "Il patrimonio culturale nazionale non è a disposizione per i giochi di due adolescenti".

Musk e Zuckerberg: ring e polemica  "La nostra sfida epica in Italia"  Niente Colosseo, spunta Pompei

Musk e Zuckerberg: ring e polemica "La nostra sfida epica in Italia" Niente Colosseo, spunta Pompei

Sembra che alla fine Elon Musk e Mark Zuckerberg se le vogliano dare davvero di santa ragione - in Italia, ma ancora è mistero su dove sarà montata la gabbia da combattimento - in un incontro di Mixed Martial Arts, le arti marziali miste che sono un tutt’uno che incorpora dal karate e il ju jitsu al pugilato e la lotta libera, senza risparmiare colpi e blocchi a terra. Ci sarebbe anche il giorno, proposto dal fondatore di Facebook: il 26 agosto (ma in merito il rivale non si è ancora pronunciato, anzi ha dichiarato che "la data è fluida"). Il sogno di entrambi è che il match si svolga al Colosseo, sentendosi veri gladiatori; Musk ieri in un tweet sul suo X, l’ex Twitter, si è definito così, senza però rivelare che in allenamento ha avuto un infortunio alla parte alta della schiena e gli dolga il collo. Zuckerberg invece si mostra baldanzoso in foto con i professionisti dell’Mma dicendosi "pronto anche oggi al combattimento".

Ma è proprio la location che fa sorgere problemi e polemiche politiche, nonostante la sicumera con cui il fondatore di Tesla annuncia l’evento nel cuore dell’antica Roma (e quindi dove meglio del Teatro Flavio?) dicendosi certo di ciò perché "ho parlato con la premier italiana Giorgia Meloni e con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano". Ma proprio da quest’ultimo viene lo stop non solo al Colosseo, ma anche a qualsiasi proposta relativa alla Città Eterna (nelle settimane scorse si era espresso in senso contrario anche l’assessore capitolino Miguel Gotor). "Ho avuto un lungo e cordiale colloquio con Musk – dice il titolare di via del Collegio Romano -; abbiamo parlato della comune passione per la storia dell’antica Roma. Stiamo ragionando sul modo in cui organizzare un grande evento benefico e di evocazione storica, nel rispetto e nella piena tutela dei luoghi. Non si terrà a Roma. Ma soprattutto è previsto che un’ingente somma, molti milioni di euro, sia devoluta a due importanti ospedali pediatrici italiani per il potenziamento delle strutture e la ricerca scientifica per combattere le malattie che colpiscono i bambini".

Una dichiarazione in controtendenza a quella di Musk: "L’inquadratura (l’evento sarà trasmesso in streaming sulle piattaforme dei due contendenti, ndr) sarà l’antica Roma, quindi niente di moderno. Tutto porterà rispetto al presente e passato dell’Italia". Il magnate aveva poi indicato le associazioni dei veterani di guerra americani come destinatarie delle somme ricavate. L’incontro sarà gestito come organizzazione direttamente dalle Fondazioni dei due rivali. La discussione ora è quindi fra location epica, come chiede Musk, e una che "promuova su scala planetaria la nostra storia e il nostro patrimonio archeologico, artistico e culturale", come dice Sangiuliano.

Il pensiero va a Pompei o a Ostia Antica o a qualche teatro sparso nella penisola dove si respiri il profumo dell’antica capitale dell’Impero, anche se Carlo Calenda (Azione) sostiene che "il patrimonio culturale italiano non può essere a disposizione di due miliardari che vogliono darsele come adolescenti idioti e non è in vendita", mentre per Gasparri (FI) i due dovrebbe pensare prima a pagare le tasse che a sfide mediatiche. Ma in fondo si accontenterà Musk – 52 anni, sudafricano con passaporto canadese e americano, uomo più ricco al mondo secondo Forbes con un patrimonio di 240,7 miliardi di dollari – di essere considerato un Russell Crowe minore e non potere avere il Colosseo ai suoi piedi a qualsiasi prezzo? A Zuckerberg – 39 anni, nato nello Stato di New York, ottavo con 104,3 miliardi di dollari – basta batterlo sul ring e confermare di essere il Twitter killer dopo che Threads ha dato al rivale una bella botta.