‘Monsters’, la serie sui fratelli Menendez è un caso. Tra TikTok e Kim Kardashian La seconda stagione della serie antologica creata da Ryan Murphy e Ian Brennan per Netflix si concentra sul caso di cronaca nera di fine anni Ottanta. Numero uno sulla piattaforma e al centro di un dibattito che vorrebbe la revisione del processo. E ora un documentario promette nuove rivelazioni. “È la cosa migliore che gli sia accaduta negli ultimi trent’anni”. Ryan Murphy non ha dubbi e ha risposto così alle critiche mosse nei confronti di ‘Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez’; da uno dei protagonisti diretti della vicenda. La seconda stagione della serie Netflix – divenuta antologia dopo il successo del debutto dedicato al cannibale di Milwaukee, Jeffrey Dahmer - si concentra sull’omicidio commesso dalla coppia di fratelli del titolo interpretati da Nicholas Alexander Chavez e Cooper Koch. Il 20 agosto 1989 i due entrano nel salone della villa di famiglia a Beverly Hills e sparano ai loro genitori: José (Javier Bardem), dirigente della RCA, e Mary Louise; Menendez (Chloë Sevigny). Sei colpi di fucile Mossberg raggiungono il padre, dieci la madre.
Inizialmente la polizia segue la pista mafiosa ma, grazie ai nastri registrati dallo psicologo dei fratelli in cui ammettevano l’omicidio, Lyle ed Erik vengono arrestati e condannati all’ergastolo dopo due processi. Il primo non aveva raggiunto l’unanimità, il secondo – divenuto uno show trasmesso in diretta tv mentre il SNL lo parodiava - non aveva permesso alla difesa di presentare nuovamente le prove dei presunti abusi sessuali subiti dai due fin da bambini da parte del padre. Abusi che avrebbero rappresentato il vero movente dell’omicidio e non, come affermato dall’accusa, la cospicua eredità dei genitori.
Erik Menendez ha affidato le sue parole ad un post su X diffuso dalla moglie Tammi definendo la serie una rappresentazione ingenua e imprecisa che riporta indietro di decenni le conquiste delle vittime di abusi sessuali”. Ma il co-creatore dello show non ci sta. “Quello che stiamo cercando di fare è mostrare molte prospettive. In ogni episodio viene data una nuova teoria basata su persone che erano coinvolte o che hanno seguito il caso”, ha dichiarato Murphy. “Il 60-65% dello show è incentrato su Erik e Lyle Menendez che parlano dei loro abusi”. E, ad onor del vero, basterebbe il quinto episodio di ‘Monsters’; per fugare ogni dubbio. Camera fissa in una sala interrogatori in cui Cooper Koch, l’attore che interpreta Erik, racconta al suo avvocato le violenze subite mentre l’inquadratura stringe sempre di più sul suo volto. Ma, trattandosi pur sempre di una serie di Ryan Murphy, non mancano eccessi, atmosfere camp e anche riferimenti ad un possibile incesto tra Lyle ed Erik che all'epoca dei fatti aveva fatto scalpore. Nove episodi con un approccio narrativo in stile ‘Rashomon’, il capolavoro di Akira Kurosawa del 1950 in cui la vicenda storia viene raccontata da più punti di vista, ‘Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez’ mette in dubbio il movente reale di quanto accaduto quella notte di oltre trent’anni fa. La serie, numero uno dei titoli più visti su Netflix, stando a quanto riferito del loro creatore alla première newyorkese, è nata anche grazie a TikTok e Instagram. Sui due social, infatti, è facile imbattersi in video o account a sostegno del rilascio dei due fratelli. Ma non solo: nel 2023 Roy Rosselló, un ex membro dei Menundo - boy band portoricana di cui fece parte anche Ricky Martin gestita negli Stati Uniti proprio dalla RCA - ha confessato di essere stato drogato e violentato da José Menendez quando era bambino avvalorando così le dichiarazioni di Lyle ed Erik.
Il loro avvocato, Mark Geragos, sulle pagine di People si è detto “cautamente ottimista” circa la possibilità di tramutare le accuse in omicidio volontario. E anche per Murphy si è“realmente aperta la possibilità”- grazie alle prove che da anni i due sostengono di avere - “di fare un passo in avanti”. È quello che si augura anche Cooper Koch che, come raccontato a Variety, vorrebbe per i due fratelli “un nuovo processo”. Ma l’attore non si è limitato alle parole.
Accompagnato da Kim Kardashian – non solo influencer ma, dal 2021, anche avvocatessa impegnata a favore della riforma della giustizia penale statunitense - Kris Jenner e Khloé Kardashian, lo scorso 21 settembre Koch ha incontrato Lyle ed Erik Menendez nel carcere californiano Richard J. Donovan. “Ci siamo abbracciati. Ed è stato davvero potente ed emozionante”, ha raccontato l’attore, ammettendo inoltre di aver parlato anche delle critiche mosse alla serie da Erik. “Non riesco a immaginare cosa debba essere vedere le parti peggiori della tua vita rappresentate in televisione in questo modo romanzato e drammatizzato. Gli ho detto che sono dalla sua parte”. Mentre l’interesse dell’opinione pubblica attorno al caso e alla serie non sembra scemare, sempre su Netflix il 7 ottobre debutterà un documentario, ‘The Menendez Brothers’, diretto dall’argentino Alejandro Hartmann. “Tutti si chiedono perché abbiamo ucciso i nostri genitori. Forse questa sarà l’occasione per scoprire davvero la verità” afferma Lyle nel trailer. E tra le interviste ai due fratelli e ai loro parenti, agli avvocati che seguirono i processi e ai giurati che li condannarono, il documentario non farà altro che alimentare ancora di più il dibattito attorno ad uno dei casi di cronaca nera più discussi e mediatici della storia statunitense.
Intanto Ryan Murphy ha già annunciato il focus della terza stagione di ‘Monsters’. Si torna alle origini con un nuovo serial killer, Ed Gein, che avrà il volto di Charlie Hunnam. Gein, ispiratore con le sue gesta criminali di ‘Psyco’, ‘Il silenzio degli innocenti’, e ‘Non aprite quella porta’, confessò l’uccisione di due donne negli anni Cinquanta – ma le sue vittime sarebbero molte di più – oltre ad essere accusato di necrofilia e di aver realizzato oggetti con la pelle delle sue vittime. Un’altra stagione destinata a far discutere. E a ottenere visualizzazioni record.