Mercoledì 25 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Le migliori serie tv del 2022

Ecco la top 10 degli show che meritano di essere (ri)visti: c'è anche 'Esterno notte', ma il podio è per 'Better Call Saul', 'Severance' e 'The Bear'

Foto: Netflix/Apple/Disney

Il 2022 è stata una buona annata, per la narrazione seriale, e compilare una lista delle migliori serie TV non è stato semplice. Nella classifica ci sono show al debutto, altri che hanno confermato l'eccellenza delle precedenti stagioni e altri ancora che mancano all'appello nonostante il gran parlare che se n'è fatto (per esempio 'Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del potere'). Ecco dunque la top 10, partendo dalla decima posizione.

I migliori film del 2022

Le migliori serie tv del 2022, la top 10

10 - STRANGER THINGS, VOLUME 4 (Netflix)

Dopo quasi tre anni d'attesa, i giovani e gli adulti di Hawkins sono tornati ad affrontare minacce sovrannaturali nel corso della stagione narrativamente più ambiziosa dello show. Qua e là alcuni passaggi narrativi sono stati un po' bruschi, ma nel complesso il risultato finale è stato pauroso ed emozionante com'era giusto aspettarsi. Menzione d'onore per la scena che ha riportato la canzone 'Running Up That Hill' di Kate Bush in vetta alle classifiche musicali di mezzo mondo. Seconda menzione d'onore per il nuovo idolo metal Eddie Munson (interpretato da Joseph Quinn). 9 - HOUSE OF THE DRAGON, PRIMA STAGIONE (Now)

Per molti versi il prequel del 'Trono di spade' è stato un azzardo, perché non era affatto scontato che pubblico e critica avrebbero apprezzato una storia sostanzialmente simile a quella di 'Game of Thrones': tutti contro tutti nella lotta per la conquista del potere, ma con il focus narrativo concentrato su un'unica casata e non invece su molte dinastie rivali. La scommessa è invece stata vinta e, complice anche lo spettacolo dei draghi in volo, la risposta del pubblico è stata più che positiva. 8 - HEARTSTOPPER, PRIMA STAGIONE (Netflix)

È una storia di formazione ambientata fra le aule e i corrodi di un liceo e si inserisce nel filone degli show che raccontano (più o meno bene) i turbamenti dei giovani d'oggi. Come già successo in 'Euphoria' o 'Sex Education', l'approccio è inclusivo e guarda a una sessualità molto meno irregimentata rispetto a serie TV di qualche decennio fa. La marcia in più è che non cerca lo shock a tutti i costi, anzi: lavora con gentilezza ed empatia sui battiti del cuore, mettendo in scena un racconto molto onesto e sentito. 7 - PACHINKO, MINISERIE (Apple TV+)

La critica ha parlato di un "trionfo della narrazione per immagini" e ha speso parole entusiaste per il cast e per una messa in scena ambiziosa e sontuosa. Tutto questo grazie all'adattamento dell'omonimo romanzo della scrittrice coreano-statunitense Min Jin Lee, storia di una famiglia sudcoreana costretta a emigrare in cerca di una prosperità che altrimenti sembra impossibile da raggiungere. La trama si sviluppa attraverso quattro generazione, con linee temporali che si sovrappongono, tracciando connessioni e suggestioni. 6 - SHINING GIRLS, MINISERIE (Apple TV+)

La trama ruota attorno a un'archivista che porta le cicatrici (emotive e fisiche) di una brutale aggressione subita anni prima. Con l'aiuto di un giornalista, la donna inizia a investigare su una serie di misteriosi omicidi, che paiono in qualche modo connessi con ciò che le accaduto in passato. 'Shining Girls' è il solido adattamento del romanzo della sudafricana Lauren Beukes ed è impreziosito da una protagonista (Elizabeth Moss) in stato di grazia. 5 - ESTERNO NOTTE, MINISERIE (RaiPlay)

Nel 2003, grazie al film 'Buongiorno, notte', Marco Bellocchio ha raccontato il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro restando vicinissimo al commando delle brigate rosse e al presidente della Democrazia Cristiana. Con 'Esterno notte' allarga lo sguardo al contesto sociale, famigliare e politico di quelle drammatiche settimane. La miniserie è uscita anche al cinema, in due parti, ma il suo DNA è seriale: Bellocchio sceglie un taglio stilistico e narrativo figlio del mezzo televisivo e lo porta avanti con una coerenza ammirevole, dimostrando ancora una volta di essere un sopraffino narratore per immagini. Ottimo il cast, in particolare Fabrizio Gifuni. 4 - ANDOR, PRIMA STAGIONE (Disney+)

Quando 'Andor' fu annunciata, molti si chiesero se davvero c'era bisogno di dedicare un'intera serie TV a un personaggio secondario del mondo di 'Star Wars'. Si temeva che Lucasfilm e Disney stessero spremendo troppo il franchise di 'Guerre stellari'. Poi 'Andor' è arrivata in streaming ed è presto diventata la serie più acclamata fra quelle ambientate nella galassia lontana lontana. Merito di una trama capace di raccontare cos'è una dittatura, cosa significa organizzare una resistenza armata e quanto possa essere alto il prezzo della lotta per una buona causa. 3 - THE BEAR, PRIMA STAGIONE (Disney+)

'The Bear' rischiava di essere molto banale, con la consueta storia di cuochi, cucine frenetiche e senso della vita. Invece ogni trappola è stata dribblata in modo brillante, facendo leva su personaggi molto ben costruiti e su un grande senso di autenticità. Alternando commedia e dramma, la trama racconta di un promettente chef che torna a casa dopo il suicidio del fratello maggiore e prende in carico la paninoteca di famiglia, oppressa dai debiti e con uno staff parecchio demotivato. 2 - SEVERANCE, PRIMA STAGIONE (Apple TV+)

È un thriller psicologico e fantascientifico ambientato in un futuro prossimo nel quale una grande azienda chiede agli impiegati di sottoporti a un'operazione che separa la vita privata da quella lavorativa. Lo fa in maniera netta: quando sei al lavoro non hai memoria di ciò che sei fuori, e viceversa quando esci non ricordi ciò che è avvenuto all'interno dell'azienda. 'Severance' è un brillante discorso intorno alla disumanizzazione del lavoro. Secondo molta critica ha uno dei migliori finali di stagione di sempre. 1 - BETTER CALL SAUL, STAGIONE FINALE (Netflix)

La prima posizione assegnata a 'Better Call Saul' è forse un po' scontata, ma anche inevitabile: nata come spin-off di una delle serie TV più importanti della serialità contemporanea ('Breaking Bad'), ha saputo liberarsi di questa ombra ingombrante e secondo molti è addirittura superiore allo show originale. Sei stagioni scritte magnificamente, interpretate in modo magistrale e capaci di diventare una nuova pietra miliare dei legal drama. Cosa volere di più?