Giovedì 12 gennaio esce nelle sale cinematografiche italiane 'Le vele scarlatte', il nuovo film del regista e sceneggiatore Pietro Marcello, 46enne molto amato dalla critica e nei circuiti festivalieri, autore di documentari come 'La bocca del lupo' (2009) e di lungometraggi di finzione come 'Martin Eden' (2019). 'Le vele scarlatte' conferma le qualità e l'originalità del suo cinema: presentato in anteprima al Festival di Cannes 2022, nell'ambito della Quinzaine des Réalisateurs, è stato recensito piuttosto bene.
'Le vele scarlatte', tutto sul film
La trama è ambientata negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale. Siamo nel nord rurale della Francia, dove un burbero reduce di guerra di nome Raphael torna a casa e scopre di avere una figlia di cui non conosceva l'esistenza: Juliette. La madre è morta e lui se ne prende cura, lavorando come falegname e intagliatore (ha grande talento) e vivendo nella fattoria di una vedova di buon cuore. I compaesani li guardano con sospetto: lui è malvisto, le due donne sono considerate poco "addomesticate" e questo non piace. La giovane figlia, in particolare, cresce libera e curiosa, sognando il momento in cui potrà spiccare il volo: l'arrivo fortuito dell'aviatore Jean sembra rappresentare l'occasione tanto attesa. Il film 'Le vele scarlatte' è un libero adattamento di un romanzo dello scrittore russo Alexandr Grin, pubblicato nel 1923. La sceneggiatura è stata firmata da Pietro Marcello insieme al sodale Maurizio Braucci e alle francesi Maud Ameline e Geneviève Brisac. Una volta passato dietro la cinepresa, Marcello ha scelto un taglio tra il fiabesco e il documentaristico: ci sono vere immagini di repertorio dedicate ai reduci di guerra, c'è una direzione della fotografia che richiama una grana simile a quella di inizio XX secolo, e c'è un tono sospeso, a tratti sognante. Nel cast spiccano l'esordiente Juliette Jouan, Raphael Thiéry (visto in 'Fratelli nemici'), Noémie Lvovsky ('I sentimenti'), Louis Garrel ('The Dreamers') e Yolande Moreau ('Il favoloso mondo di Amélie').
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Un film al femminile
Piuttosto che definire 'Le vele scarlatte' un film femminista, Pietro Marcello preferisce parlarne come di un'opera "femminile". Parlando delle differenze rispetto al libro di Alexandr Grin, Marcello ha detto: "Nel film le cose vanno in maniera diversa. Un uomo arriva. È un aviatore. Ma non è il principe azzurro. Jean rappresenta per me l'uomo moderno. Tutto diverso da Raphael, che è una roccia antica. Jean è un uomo fragile, instabile - come tanti uomini di oggi - non sa qual è il suo posto nel mondo moderno. Ama il gioco, è uno scavezzacollo. Juliette non si lascia salvare da lui, come una damigella in pericolo. Al contrario, è lei a prendere l'iniziativa, a baciarlo, a curarlo, e infine a lasciarlo andar via". "L'altro elemento del romanzo che mi intrigava", continua Pietro Marcello, "era quello della strana famiglia allargata che accoglie Raphael quando ritorna a casa dalla guerra. Era un elemento inaspettato del libro che ho trovato molto moderno. C'era il potenziale per creare una piccola comunità matriarcale, che poi è diventata nel film la corte dei miracoli formata da un gruppo di reietti del villaggio: tutti sono stati esclusi, per una ragione o per l'altra. Mi è molto piaciuto questo aspetto matriarcale e comunitario".
Le recensioni, cosa ne pensa la critica
In generale la critica ha speso parole di lode, soprattutto per lo stile di Pietro Marcello, che non è mai gratuito, per quanto originale, ma sempre strettamente legato al racconto. I recensori più entusiasti hanno accostato 'Le vele scarlatte' e 'Petite Maman', capolavoro di Céline Sciamma, per come la trama si sviluppa, sospesa tra sogno e concretezza. Anche il cast principale ha ricevuto complimenti, mentre chi ha sollevato dubbi l'ha fatto soprattutto in rifermento a un andamento narrativo che è parso poco compatto.
Il trailer