Giovedì 4 Luglio 2024
PATRIZIA TOSSI
Cinema e Serie Tv

‘Il Camorrista’, la serie sul boss Raffaele Cutolo riemerge dagli archivi: l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma

Cinque puntate girate da Giuseppe Tornatore nell’85 e mai andate in onda. Un lavoro ‘scomodo’, restaurato per la prima del 26 ottobre al Parco della Musica. Il figlio di una vittima: “La fiction è un insulto: perché riportare in vita un carnefice?”

Roma, 19 ottobre 2023 – Un boss enigmatico e potente, uno dei criminali più controversi della storia d’Italia, che in 50 anni di carcere duro non ha mai svelato segreti e intrighi tra camorra e politica. Rafaele Cutolo – ‘o Professore’, come lo chiamavano i suoi fedelissimi, detto anche ‘Vangelo’ – si è portato nella tomba i retroscena di alcuni dei misteri d’Italia: dall’arresto di Enzo Tortora ai collegamenti tra la Nuova Camorra Organizzata (da lui fondata negli anni ‘70) ai rapporti con la Banda della Magliana, gli ambienti politici, i servizi segreti e i gruppi terroristici.

E ora, a quasi tre anni dalla morte, il boss diventerà il protagonista della serie tv ‘Il Camorrista’ di Giuseppe Tornatore, presentata in anteprima il 29 ottobre alla Festa del Cinema di Roma. Una fiction d’altri tempi, come i misteri di Cutolo: la serie in cinque puntate è stata girata nel 1985 dal regista, che ne ha fatto anche un film, ma poi fu bloccata per ragioni ancora misteriose. Quella che verrà presentata a Roma è una versione restaurata del girato originale: ecco cosa c’è da sapere sulla serie tv sul potente boss Raffaele Cutolo.

“La fiction su Cutolo è un insulto”

“Quando ho appreso la notizia non ho chiuso occhio per tutta la notte”. È figlio di una delle vittime della banda armata di Cutolo a parlare: Claudio Salvia, figlio di Giuseppe, il coraggioso vicedirettore del carcere di Poggioreale ucciso nel 1981 dagli uomini del boss. “Cutolo ha distrutto vite e famiglie, perché riportare in vita un carnefice?”.

L’idea di vedere in tv la storia dell’uomo che ha ucciso il padre, assassinato da sei uomini armati sotto il comando di Rosetta Cutolo – la potentissima sorella morta pochi giorni fa nella casa di famiglia a Ottaviano di Napoli – su mandato del boss. Il motivo? Una perquisizione a Cutolo effettuata dal vicedirettore in persona, dopo che gli agenti penitenziari si erano rifiutati per paura. Cutolo reagì con rabbia, tentando di schiaffeggiare Salvia: pochi mesi dopo, era il 14 aprile del 1981, il vicedirettore fu ammazzato in un agguato sulla tangenziale di Napoli.

“Stimo il regista Tornatore – sottolinea Claudio Salvia – ho apprezzato molti dei suoi capolavori. Forse però non ha ponderato fino in fondo questa scelta. Cutolo è stato il boss per eccellenza: ha distrutto intere famiglie e frantumato, letteralmente, la vita di centinaia di innocenti. Perché riportare alla luce un tale carnefice e non raccontare il coraggio e l'integrità di tanti uomini dello Stato che hanno pagato con la vita i principi di rettitudine e legalità?”.

Il Camorrista: la serie e il film

La fiction è stata girata nel 1985 dall'allora regista esordiente Giuseppe Tornatore, come versione lunga dell'omonimo film con Ben Gazzara nei panni del Professore, personaggio che ricalca le gesta criminali di Raffaele Cutolo. Ma le puntate non sono mai andate in onda e è ora stata recuperata dagli archivi: Tornatore ne ha curato il restauro e ‘Il camorrista - La serie’ verrà presentato in anteprima il 26 ottobre alla Festa del Cinema di Roma. “Posso solo augurarmi – conclude Salvia – che tutto il ricavato possa essere devoluto in beneficenza per la riqualificazione di territori demoliti dalla camorra, posti dimenticati dalle istituzioni dove vige ancora la legge del più forte”.

Anticipazioni e trama

Spietati omicidi, spaccio di droga e tangenti ai vertici della politica. La serie tv di Tornatore racconta la sanguinosa ascesa del capo della Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo, morto a 79 anni nel carcere di Parma. Era il 17 febbraio 2021. La serie girata 38 anni fa dall’esordiente Giuseppe Tornatore – il film ‘Il Camorrista’ uscì nel 1986 e fu l’opera del debutto del regista, che gli valse il Premio Flaiano per la Migliore sceneggiatura – ed è una cruda rappresentazione del dominio armato della camorra nel Napoletano.

Curioso destino quello del mio primo film, Il Camorrista”, racconta il regista Salvatore Tornatore. “Pur di farlo, il produttore Goffredo Lombardo della Titanus mi propose di realizzarne anche una versione a puntate per la televisione. Un azzardo in anticipo sui tempi – ricorda – eravamo nel 1985, la febbre della serialità era ancora lontana, ma grazie alla lungimiranza di Lombardo disponemmo del budget utile alla realizzazione del progetto”.

Tornatore: “Temi scottanti, sparì dalla circolazione”

“Girai contemporaneamente sia il film destinato allo sfruttamento cinematografico tradizionale, che le cinque puntate di un'ora ciascuna per la televisione. Purtroppo il film non ebbe vita facile – sottolinea il regista – a causa dei temi scottanti che trattava e sparì dalla circolazione poche settimane dopo l'uscita nelle sale. Scoraggiati, i distributori non mandarono mai in onda la serie televisiva, e i cinque episodi andarono smarriti nei magazzini dei materiali in 35mm”.

Il restauro: cosa c’è da sapere

Oggi, dopo circa quarant'anni e con un trend narrativo favorevole alle fiction sulla criminalità, quelle cinque ore di girato sono riemerse dall'ombra. “Guido Lombardo, insieme ai nuovi dirigenti della Titanus, mi ha chiesto di restaurarle e rieditarle. Ho aderito volentieri all'impresa – dice Tornatore – che ha comportato una nuova scansione in 4k dei supporti originari, un'innovativa ‘color correction’, un prodigioso rifacimento del suono mono riconvertito in 5.1, e il resize in formato 16:9 dall'originale 1:33”.

“Il montaggio è rimasto intatto – anticipa Tornatore – ma con lievi alleggerimenti per ridurre la durata di ciascuna puntata a circa 45 minuti. Tornare a rimettere le mani in un progetto realizzato quando ero poco più che ragazzo è stata una vera emozione, perché vi ho ritrovato tutto l'impegno e l'entusiasmo che mi avevano avvicinato al mestiere del cinema”.

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