Martedì 27 Agosto 2024

I conti in tasca alla Mostra del cinema

Alan Friedman analizza i conti della Mostra del Cinema di Venezia per The Hollywood Reporter Italia, sottolineando l'importanza dei finanziamenti pubblici e delle sponsorizzazioni nel bilancio del festival.

I  conti in tasca alla Mostra del cinema

La 81ª Mostra del cinema si terrà dal 28 agosto al 7 settembre. A destra il direttore artistico, Alberto Barbera

Alan Friedman debutta fra le firme di punta di The Hollywood Reporter Italia – è un nuovo “Editor-at-large“ – facendo i conti in tasca alla Mostra del cinema di Venezia. Un’istituzione in ascesa, per l’attenzione che riesce a catalizzare e per il ruolo acquisito nell’eterna competizione con i festival di Cannes e Berlino – tutti con vista Oscar – e d’altronde alle prese con bilanci sempre sovvenzionati. I ricavi annuali, spiega Friedman, ammontano a circa 23 milioni di euro, ma il pareggio arriva solo grazie ai contributi dello Stato e al ruolo dell’ente Biennale di Venezia, che per l’economista è il vero business veneziano.

Niente di scandaloso nel fatto che il pareggio arrivi solo coi contributi statali: "Anche a Cannes e Berlino, così come a Venezia – scrive Friedman – i finanziamenti governativi sono fondamentali. La maggior parte dei festival opera con un modello non profit e si affida a sponsorizzazioni, donazioni e sovvenzioni del settore pubblico e privato come principale fonte di reddito".

A Venezia "le vendite dei biglietti hanno portato solo circa due milioni di euro nel 2023, ovvero il 10% del budget di 23 milioni di euro. Il resto dei 23 milioni proviene da un finanziamento del Ministero della Cultura di 13,7 milioni di euro, da sponsorizzazioni per circa cinque milioni e da circa due milioni di finanziamenti dall’ammiraglia del Festival, la Fondazione Biennale".

La Fondazione nel 2023, spiega Friedman, "ha registrato un utile netto di 2,5 milioni di euro nel 2023 su entrate di 66 milioni di euro e ha dichiarato una riserva di cassa di 26 milioni di euro, un risultato niente male per un ente pubblico-privato in Italia, o altrove". Nel sistema-Venezia le singole branche (Cinema, Arte, Architettura, Danza, Musica, Teatro) godono di ampia autonomia e i surplus (per la Biennale Arte dieci milioni di profitto operativo nel 2022, grazie a 800mila visitatori) servono a finanziare i comparti “minori“, come teatro, danza e musica.

Come ammete il direttore artirtico della Mostra del cinema, Alberto Barbera, interpellato da Friedman: "In alcuni anni l’Arte o l’Architettura sono più redditizie e il loro surplus aiuta la Biennale a contribuire al nostro budget per i costi fissi".