Nell’immaginario, sono soprattutto due o lati cinematografici legati all’estate: quello delle commedie ambientate al mare, in spiaggia, tra amori che nascono e incontri che fanno battere il cuore (e la pellicola simbolo è sicuramente “Sapore di mare”) e quelli che uniscono il caldo ai brividi, con il mare e l’oceano fonte non solo di leggerezza e divertimento ma anche di mistero e di pericoli. Elemento chiave, utilizzato in decine e decine di film, è sicuramente “lo squalo”, nemico invisibile pronto ad affiorare tra le onde. Se siete curiosi di recuperare titoli diventati cult, per un motivo o per un altro, ecco una guida che potrebbe aiutarvi a recuperare gli “shark-movie” più noti.
“Lo squalo” di Steven Spielberg (e i suoi numerosi sequel)
Parlando di “Shark-movie” è impossibile non iniziare citando una delle pellicole più note della carriera di Steven Spielberg, “Lo squalo”, in originale ancora più spaventoso con il titolo “Jaws”, a sottolineare proprio le fauci dell’animale pronto ad azzannare. Uscito nel 1975, il primo capitolo prese ispirazione dal romanzo omonimo del 1974 di Peter Benchley. In una apparente tranquilla spiaggia arriva all’improvviso l’orrore. Un grande squalo bianco inizia ad uccidere i bagnanti, portando il capo della polizia locale a cercare di ammazzarlo con l'aiuto di un biologo marino e di un cacciatore di squali. Le pellicola vinse ben tre Premi Oscar, fu un successo assoluto al botteghino risultando il film più visto di sempre fino a quando venne battuto, due anni dopo, da “Guerre stellari”, scritto e diretto da George Lucas.
Visto il boom al box office venne chiesto al regista di mettersi al lavoro sul capitolo secondo ma lui rifiutò, impegnato a lavorare a “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Nonostante il suo rifiuto, furono girati ben tre sequel, sebbene nessuno di lor riuscì ad eguagliare il successo (soprattutto di critica) ottenuto dall’originale. Nel secondo capitolo tornarono gli attori del primo film, ottenne oltre duecento miliardi di incassi, andò bene e anche le recensioni non furono negative. “Lo squalo 3” ebbe Dennis Quaid come protagonista (al posto di Roy Scheider). “Lo squalo 4” vide tornare Lorraine Gary nel ruolo di Ellen Brody ma fu un flop, stroncato dalla critica ancora più del terzo capitolo. Venne giudicato il peggiore di tutti i sequel realizzati.
Sharknado, quando il pericolo sono i “tornado carichi di squali”
E se gli squali non fossero solo un pericolo nell’oceano aperto ma anche per strada e arrivassero dal cielo? C’è questa (assurda) teoria in questi film volutamente estremi che sono diventati amatissimi dagli amanti del genere catastrofico (e anche un po’ trash, possiamo dirlo senza che nessuno si offenda). Volto chiave della serie di film fu Ian Ziering, l’indimenticabile Steve di “Beverly Hills 90210”, affiancato da Tara Reid. Il primo film, “Sharknado”, uscì nel 2013 e questa era la trama: “Una tempesta porta a riva centinaia di squali divoratori di uomini a Los Angeles e un gruppo di amici, tra cui i coniugi Fin e April Shepard, lottano per evitare il loro percorso violento e distruttivo”. Divenne immediatamente cult e il regista ne fu subito convinto, già dalla iniziale realizzazione: “Gli squali funzionano e anche i disastri funzionano. Mettili insieme e ne tirerai fuori qualcosa”. Il seguito uscì l’anno dopo con un titolo, in italiano, che apertamente ironizzava ed evidenziava l’assurdità stessa (ma dichiarata) del progetto: “Sharknado 2 - A volte ripiovono”. Da allora, ogni anno, con la massima velocità di produzione possibile, uscirono altri capitoli: “Sharknado 3”, “Sharknado 4”, “Sharknado 5: Global Swarming” e il capitolo finale, “L'ultimo Sharknado - Era ora!”, rilasciato nel 2017. La trama di quest’ultimo film raggiunge idee quasi inimmaginabili. Ecco la sinossi ufficiale: “Con la Terra completamente devastata dal terribile sharknado del film precedente, Fin Shepard si prepara a viaggiare indietro nel tempo, partendo dalla Preistoria, per fermare gli Sharknado durante le varie epoche e impedire così la catastrofe globale”.
Altri brividi con i capitoli di “Shark!”
Dal 2018, con l’uscita del primo capitolo, è nato un nuovo filone. In Italia è stato tradotto con “Shark!” mentre in lingue originale era “The Meg”, per indicare un megalodonte, il più grande squalo conosciuto dall'umanità. La trama non vede bagnanti inermi e indifesi bensì racconta di un'enorme creatura che attacca un sommergibile nelle acque profonde. All’interno, intrappolato sul fondo dell’Oceano Pacifico, si trova l'equipaggio. Il sommozzatore Jonas Taylor cerca di salvarli tutti prima che sia troppo tardi. Qualche anno dopo, nel 2023, ecco pronto “Shark 2 – L'abisso”. Anche in questo caso, la situazione non appare troppo differente dal primo film. Jonas Taylor è alla guida di un gruppo di ricerca nelle profondità dell'oceano. Anche in questo caso si ritrovano circondati da squali colossali e preistorici (inclusi anche banditi senza scrupoli) e gli scienziati cercano di sopravvivere a tutti i costi. Nonostante il titolo simile che faccia pensare a un seguito, “Shark 3D”, uscito nel 2012, non ha nulla a che fare con queste due pellicole (essendo anche uscito prima). In una tranquilla cittadina balneare, mentre i clienti di un supermercato vengono terrorizzati da un rapinatore, uno tsunami sommerge completamente la città. I sopravvissuti, imprigionati nell'edificio, si troveranno a dover sopravvivere dagli attacchi di un gigantesco e pericoloso squalo bianco assetato di sangue umano. “Shark attack”, invece, è un film tv che racconta della scomparsa in mare di un uomo e dell’intenzione di un biologo marino – suo collega- di studiare gli squali delle coste sudafricane. In questo modo si trova di fronte ad un'inconsueta ferocia di questi animali verso gli esseri umani. In totale sono tre le pellicole, con due seguiti, uno “Shark Attack 2 - Lo squalo bianco”, uscito nel lontano 2000, un anno dopo l’originale, e “Shark Attack 3 - Emergenza squali” del 2003. Tra le pellicole più recenti, inoltre, vi consigliamo “Paradise Beach - Dentro l'incubo” con Blake Lively protagonista (film del 2016), le tre pellicole dell’ansiogeno e claustrofobico “47 metri” (due sorelle intrappolate in una gabbia a 47 metri di profondità, con una limitata riserva di ossigeno e circondate dagli squali) e il recentissimo “Under Paris”, disponibile su Netflix dal giugno scorso: una corsa contro il tempo per salvare Parigi da un bagno di sangue, quando uno squalo gigante compare nella Senna proprio nel periodo delle Olimpiadi...