Con l’uscita di ‘Avatar - La via dell’acqua’ si è tornati a parlare di Post-Avatar Depression (PADS). Si tratta di una condizione che aveva colpito diversi fan della saga diretta da James Cameron già nel 2009, dopo il grande successo ottenuto dal primo capitolo e che sembra tornata in auge in questi giorni. A soffrirne sono soprattutto giovani uomini e si stima che il 10% circa degli spettatori appassionati ne abbia sofferto almeno una volta. Ecco di cosa si tratta e quali sono le motivazioni che la scatenano.
Post-Avatar Depression: cos’è
Per Post-Avatar Depression si intende uno stato di angoscia e tristezza che colpisce molti degli spettatori di ‘Avatar’. Sebbene sia stata paragonata a una vera e propria sindrome, si tratta più che altro di un fenomeno sociale che ha riguardato e riguarda ancora oggi molte persone in tutto il mondo. Non è la tristezza solita che può colpire chi si trova di fronte a un kolossal realizzato con altissimi budget e per questo si sente “piccolo”, ma qualcosa di più profondo, che ha a che fare con la trama del film e con l’immaginario mondo di Pandora.
PADS: quando è comparsa
Questo stato di inquietudine e sofferenza dovuto alla visione di ‘Avatar’ è comparso per la prima volta nel 2009, dopo l’uscita del primo film diretto da James Cameron che aveva come protagonisti i Na’vi. Su un sito dedicato alla pellicola e gestito dai fan (Avatar Forums), uno degli utenti ha confessato di aver provato un forte senso di angoscia dopo la visione. Dietro a questo sentimento c’era una motivazione: sullo schermo erano apparsi per la prima volta gli umanoidi blu che vivono in forte connessione con la natura che li circonda. Tutto a Pandora è spiritualmente legato, i Na’vi amano l’ambiente e ogni cosa ha un incastro preciso all’interno dell’equilibrato ecosistema del pianeta. Questa caratteristiche avevano portato lo spettatore a riflettere su quanto, invece, questo non accada nella realtà e sul nostro pianeta. Il post dell’utente che per primo ha riconosciuto la PADS ha ricevuto migliaia di interazioni di altre persone che avevano pensato la stessa cosa e provato lo stesso sentimento guardando il film. La discussione si è diffusa ed estesa ad altri siti dedicati ad Avatar, tanto da portare i media a parlare di PADS.
Post-Avatar depression: i rimedi
Non essendo una vera e propria sindrome clinicamente riconosciuta, la Post-Avatar Depression non si cura con i farmaci. La Ancient Forest Alliance – un’associazione canadese che si occupa di tutelare le foreste – ha però suggerito a chiunque ne soffra di passare più tempo in mezzo alla natura, di dedicare maggiore attenzione alla cura dell’ambiente e di accertarsi che altri facciano lo stesso.