Close, esce al cinema il film che ha conquistato il Festival di Cannes
Opera seconda del belga Lukas Dhont, ha vinto il Gran premio della giuria ed è stato recensito con toni entusiasti: nelle sale dal 4 gennaio
Foto: Menuet/Diaphana Films/Topkapi Films/Versus Production
Mercoledì 4 gennaio esce nelle sale cinematografiche italiane un film che ha fatto molto parlare di sé: si intitola 'Close' e ha vinto il Gran premio della giuria al Festival di Cannes 2022. È anche il candidato del Belgio all'Oscar 2023 per il miglior lungometraggio internazionale: al momento è entrato nella shortlist dei quindici titoli (sui 92 iniziali) che si contendono l'accesso alla cinquina delle nomination. Leggi anche: Oscar 2023, l'Italia esclusa dalla shortlist per il miglior film internazionale
Close, tutto sul film
La trama racconta con toni drammatici una storia di formazione. I protagonisti sono due tredicenni che sono amici per la pelle. Trascorrono un sacco di tempo insieme e condividono con allegria un'intimità innocente e solare. Quando però iniziano a frequentare la scuola superiore, il loro rapporto attira commenti e supposizioni. E questo mette in difficoltà soprattutto uno dei due ragazzi, che tenta di distanziarsi dall'amico per evitare etichettature che non gli piacciono.
'Close' è il secondo film per il regista e sceneggiatore belga Lukas Dhont, classe 1991. Il suo lavoro precedente l'aveva subito messo sotto i riflettori del cinema d'autore europeo: si intitolava 'Girl' (2018) ed era stato premiato a Cannes come migliore opera prima. In quell'occasione il riconoscimento era stato condiviso con lo sceneggiatore Angelo Tijssens, anch'egli all'esordio lungo e che grazie a 'Close' conferma il sodalizio artistico con Dhont.
Per quanto riguarda il cast, i due giovani protagonisti sono interpretati da Eden Dambrine e Gustav De Waele, al loro esordio cinematografico. Accanto a loro troviamo Émilie Dequenne ('Rosetta'), Léa Drucker ('L'affido - Una storia di violenza'), Kevin Janssens ('Revenge') e Igor van Dessel ('Des feux dans la nuit').
"Mi sono sempre sentito come se non appartenessi a nessun gruppo"
A proposito di 'Close', il regista/sceneggiatore Lukas Dhont ha detto: "Un giorno sono andato a visitare la mia vecchia scuola elementare. I ricordi sono tornati alla mente, facendo riemergere quel tempo in cui era davvero difficile essere me stesso, senza filtri. I ragazzi si comportavano in un modo, le ragazze in un altro, mi sono sempre sentito come se non appartenessi a nessun gruppo. Essere intimo con un altro ragazzo sembrava solo confermare le supposizioni che altri avevano sulla mia identità sessuale. Ho cercato di fare ordine tra questi sentimenti, mettendo qualche parola nero su bianco: amicizia, intimità, paura, mascolinità... e ne è emerso Close".
Tra l'altro, vale la pena di segnalare che Dhont e Tijssens hanno scritto 'Close' anche facendo riferimento al saggio 'Deep Secrets', pubblicato nel 2013 e scritto da Niobe Way, che insegna psicologia alla New York University. Il libro parte da centinaia di interviste a studenti statunitensi per evidenziare l'inadeguatezza degli stereotipi sulla mascolinità e i danni che i giovani subiscono quando sentono di dovervisi conformare.
Le recensioni, cosa ne pensa la critica
Sin dalla presentazione al Festival di Cannes 2022, 'Close' ha spinto la critica a scrivere recensioni entusiaste. Tanto che oggi, a mesi di distanza e dopo nuovi pronunciamenti critici in giro per il mondo, la media voto su Metacritic è di 83/100. Merito di un film di grande empatia e di due giovani interpreti straordinari, che portano in scena una toccante storia di perdita dell'innocenza. Qua e là alcuni hanno lamentato un finale un po' manipolatorio, ma senza che ciò inficiasse il giudizio complessivo più che positivo.