Mercoledì 7 dicembre esce nelle sale cinematografiche italiane 'Chiara', il film di Susanna Nicchiarelli dedicato a Chiara d'Assisi (1194-1253), collaboratrice di Francesco d'Assisi, fondatrice dell'ordine delle Clarisse e dichiarata santa nel 1255. Il lungometraggio è stato presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2022: non ha vinto alcun premio principale, ma ha portato a casa riconoscimenti secondari e una buona accoglienza da parte della critica.
'Chiara', tutto sul film
La trama inizia nel 1211, quando la diciottenne Chiara decide di abbandonare la casa paterna e di raggiungere l'amico Francesco, spogliandosi di una vita agiata per abbracciare una povertà al servizio degli ultimi. I famigliari cercheranno di dissuaderla dal proprio proposito, la gerarchia ecclesiastica la guarderà con sospetto, ma ciò non scalfirà la sua determinazione. Grazie a 'Chiara', la regista e sceneggiatrice Susanna Nicchiarelli ha potuto raccontare con la propria sensibilità (anche politica) una figura centrale nella storia del cristianesimo. I suoi precedenti film, titoli come 'Cosmonauta', 'Nico, 1988' e 'Miss Marx', l'hanno aiutata a realizzare una biografia lontanissima da una banale rappresentazione filmata di una pagina dell'enciclopedia. Nel cast spiccano la Chiara di Margherita Mazzucco ('L'amica geniale'), il Francesco di Andrea Carpenzano ('La terra dell'abbastanza'), la Cristina di Carlotta Natoli ('Tutti pazzi per amore'), il Papa Innocenzo III di Andrea Bruschi ('I Medici') e il cardinale Ugolini/Papa Gregorio IX di Luigi Lo Cascio ('La meglio gioventù').
La dimensione politica oltre quella spirituale
Presentando il film al Festival di Venezia, Susanna Nicchiarelli ha detto: "La storia di Chiara e Francesco è entusiasmante. Riscoprire la dimensione politica, oltre che spirituale, della radicalità delle loro vite - la povertà, la scelta di condurre un'esistenza sempre dalla parte degli ultimi ai margini di una società ingiusta, il sogno di una vita di comunità senza gerarchie e meccanismi di potere - significa riflettere sull'impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico, interrogandosi con rispetto sul mistero della trascendenza. La vita di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ci restituisce l'energia del rinnovamento, l'entusiasmo contagioso della gioventù, ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna di questo nome porta con sé".
"Una regola tesa a comprendere più che a giudicare e punire"
La consulente storica del film è stata Chiara Frugoni (1940-2022), storica e scrittrice, specialista dell'epoca medievale e della storia della Chiesa. Parlando di Chiara d'Assisi, ha detto che "fu la prima donna a scrivere una regola originale per le donne, rifiutandosi di declinare al femminile una preesistente regola maschile: una regola stupefacente, piena di dolcezza, tesa a comprendere più che a giudicare e punire. Di lei scrissero soprattutto uomini: il biografo, il papa e le gerarchie ecclesiastiche, scrissero tutti per farla dimenticare. Chiara consumò la vita dietro le mura del monastero di San Damiano. Contrariamente a quanto avrebbe desiderato, fu costretta alla clausura, ma la sua solitudine fu abitata da molti affetti e da una fortissima tensione spirituale".
Le recensioni, cosa ne pensa la critica
'Chiara' è un film capace di disorientare il pubblico ed è animato da un atteggiamento intellettuale che dialoga costantemente con l'oggi, proponendo un'idea di comunità e di solidarietà che sono evidentemente politiche. Caratteristiche che hanno saputo spiazzare anche la critica, divisa sulla riuscita del film, ma comunque affascinata dal suo approccio. Coloro che hanno espresso critiche l'hanno fatto sopratutto sostenendo che l'impianto intellettuale tende ad appesantire il racconto. Praticamente tutti, invece, hanno lodato l'interpretazione di Margherita Mazzucco.
Il trailer