Venerdì 29 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Chi è Peter Dinklage, dal ‘Trono di spade’ al debutto nel western

L’attore, già volto notissimo della serie tv cult, è tra i protagonisti di ‘The Thicket’

 Peter Dinklage - Crediti Ansa

Peter Dinklage - Crediti Ansa

Volto noto della serie tv cult “Il trono di spade”, Peter Dinklage è diventato famoso in tutto il mondo grazie al ruolo di Tyrion Lannister. Archiviato definitivamente quel periodo professionale, l’attore ha continuato la strada della recitazione e sarà tra i protagonisti del film dark-western “The Thicket”  

“The Thicket”, film con Peter Dinklage tra i protagonisti

Nella pellicola, Dinklage interpreta Reginald Jones, un cacciatore di taglie poco loquace e molto più a suo agio a maneggiare un coltello. E il set prevede un cast variegato pronto a conquistare critica e pubblico.

Insieme a lui ci saranno Juliette Lewis, sulla quale si vocifera che regalerà un'interpretazione memorabile nei panni del personaggio cattivo del film, il villain, un criminale sfregiato e brutale originariamente rappresentato come un uomo nel romanzo del 2013 di Joe Lansdale, dal quale è tratto il film. Presente anche James Hetfield dei Metallica in un ruolo minore, per la felicità dei fan della band. Dinklage ha raccontato di essere rimasto immediatamente affascinato dal personaggio che avrebbe dovuto interpretare, dopo aver letto il copione che il suo agente gli aveva presentato: “Ho pensato ‘Oh, voglio davvero interpretare quella parte. Quindi facciamo partire un grande adattamento per lo schermo e iniziamo a mettere insieme i pezzi’ Non ho mai provato a fare un western. L'ho sempre desiderato. Li adoro. E ci è voluto un po'. Di tempo. Il Covid ci ha chiusi per un po'. È difficile reperire i fondi se non indossi un costume da supereroe. Non è una cosa cinica, è solo la realtà di ciò che è. È un tale gioco d'azzardo, e il mercato sta cambiando ora e i cinema stanno chiudendo. È un ambiente più rischioso. È più avverso al rischio, in realtà. Ma ho trovato questa compagnia, la società Tubi, e mi sono venuti in soccorso”. L’idea di portare sul grande schermo quella storia non è stata semplice ma, come lui stesso ha raccontato, sono riusciti a portare a termine il progetto”. Parlando del piccolo ruolo di James Hertfield ha dichiarato: “È grande, è alto. È una presenza. È una figura autorevole in termini di statura fisica e la sua voce e tutto il resto. Parla di una vita di esperienza che porta sul tavolo. Ed è stato così gentile, ed è divertente condire il tutto con chi è un vero attore, a volte”. Ma di cosa parla “The Thicket”? Ecco la sinossi ufficiale della pellicola: “Quando il feroce cacciatore di taglie Reginald Jones (Peter Dinklage) viene reclutato da un uomo disperato per dare la caccia a uno spietato assassino conosciuto solo come Cutthroat Bill (personaggio interpretato da Juliette Lewis), si ritrova a radunare un gruppo di improbabili eroi, tra cui un ex schiavo scavatore di tombe e una furba donna mercenaria. Tubi ha acquisito i diritti per la distribuzione negli Stati Uniti e in Canada dopo essere diventato come co-finanziatore, mentre The Exchange gestisce la distribuzione internazionale. Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti da Samuel Goldwyn Films il 6 settembre 2024 e ha fatto il suo esordio francese al Deauville American Film Festival del 2024 a inizio settembre. Le prime recensioni hanno promosso il film e il risultato finale. Tra i progetti dell’attore in cui potremmo vederlo (il condizionale è d’obbligo in questo caso) c’è anche il remake di Toxic Avenger che, però, sembra essere in sospeso per motivi di distribuzione e fiscali, dopo aver ricevuto un'accoglienza grandiosa al festival cinematografico ora rischia di non essere distribuito. Lui però spera che si possa risolvere la situazione: “È un film fantastico. Ne ho visto una piccola anteprima. Mi è piaciuto tantissimo. È così originale, anche se è una rivisitazione di un vecchio film cult degli anni Ottanta. È così divertente ed è una violenza esagerata. Tutti quelli che l'hanno visto, come il festival di Austin, in Texas, sono impazziti. L'hanno adorato”.  

I ricordi sulla sua esperienza ne “Il trono di spade”

Ci sono attori che, a volte, vorrebbero prendere le distanze dai personaggi che gli hanno dato il successo internazionale, poiché si sentono schiacciati da quel ruolo e temono che il pubblico non riesca a vederli interpretare altri ruoli. Poi, invece, ci sono coloro che sono orgogliosi, a distanza di tempo, di quell’affetto e vedono solo riconoscenza e gratitudine.

Peter Dinklage fa parte di questo secondo gruppo di persone. Quando all’attore, che soffre di nanismo, è apparso anche nella serie cult “Nip/Tuck”, gli hanno chiesto se, ancora oggi, essere collegati – nelle interviste – a Tyrion Lannister gli crea fastidio, lui ha cancellato ogni dubbio con la sua risposta: “Amo quel personaggio. Sono ancora un buon amico e amo i creatori, David [Benioff] e Dan [Weiss]. Sono passati circa 10 anni della nostra vita da quando me ne hanno parlato per la prima volta a quando abbiamo girato l'ultima stagione. Non c'è niente di cui vergognarsi. C'è solo orgoglio. E sono state otto stagioni. Quindi sono 80 ore di me! Tutti nel mondo, tutti hanno avuto 80 ore di Dinklage... È destinato a seguirmi ovunque”. L’impegno professionale era sicuramente serio ma permetteva anche all’attore di dedicarsi ad altri progetti paralleli: “La cosa positiva di quello show era che gli attori avevano un bel po' di tempo libero tra una stagione e l'altra. Era come metà anno con Game of Thrones, metà anno libero. Potevi fare altre cose nel tuo tempo libero, se eri fortunato da essere impegnato in altre cose creative, cosa che ho scelto di fare”. E, sempre con profonda onestà intellettuale, l’attore – oltre ad essere grato per aver preso parte a quella serie tv – evidenzia i numerosi vantaggi ottenuti, ammettendo di sentirsi sempre un privilegiato: “Sto soprattutto producendo tutto il materiale in cui sono presente. E anche collaborando e seguendo la produzione di cose in cui non recito. Sono abbastanza fortunato da poter dire di no a certe cose perché semplicemente non mi vanno bene. È una posizione molto privilegiata in cui trovarsi. E sono abbastanza fortunato da poterlo fare. So che ci sono molte persone che non lo sono e devono pagare le bollette, e capisco e rispetto quel modo di vedere le cose. Ho dei figli e voglio che siano orgogliosi del lavoro che ho fatto e non sentano che mi sono compromesso in alcun modo. Ed è quello che Game of Thrones, sia finanziariamente che artisticamente, mi ha permesso di poter dire”.