Da poco nelle sale cinematografiche è uscito il film ‘Una terapia di gruppo’ per la regia di Paolo Costella. Si tratta di una commedia brillante che esplora i temi della fragilità umana e del valore della condivisione. Nel cast, accanto a Claudio Bisio, Margherita Buy, Valentina Lodovini, Claudio Santamaria, Lucia Mascino e Leo Gassmann c’è anche la promettente Ludovica Francesconi.
Passione precoce per l’arte
Nella commedia ‘Una terapia di gruppo’ Francesconi interpreta la giovane Lilli. L’attrice è originaria di Sora, in provincia di Frosinone, dove è nata nel 1999. Si è avvicinata alla recitazione all'età di otto anni partecipando a un corso di teatro. Fin da bambina ha coltivato un amore profondo per l'arte, A dieci anni ha cominciato a studiare anche pianoforte e canto. Ha poi frequentato una scuola di cinema e ha fatto stage di recitazione sotto la guida di registi affermati come Matteo Rovere, Claudio Giovannesi e Rolando Ravello.
Le prime esperienze professionali
Dopo le prime esperienze artistiche in spettacoli teatrali e cortometraggi proiettati in vari festival, Ludovica ha esordito al cinema nel 2020, quando ha interpretato il ruolo principale in ‘Sul più’ bello’, diretto da Alice Filippi. Il film è stato presentato in anteprima alla 50ª edizione del Giffoni Film Festival. Ha poi preso parte ai successivi capitoli ‘Ancora più bello’ e ‘Sempre più bello’ di Claudio Norza. Nel 2024 Ludovica è apparsa tra le protagoniste della serie televisiva ‘La storia’, diretta da Francesca Archibugi e tratta dal celebre romanzo di Elsa Morante, con protagonista Jasmine Trinca. Ludovica si è iscritta al corso di laurea in Letteratura, Musica e Spettacolo. Non si sa molto della sua vita sentimentale: al momento, dunque, non è noto se abbia un fidanzato o se sia single.
Trama di ‘Una terapia di gruppo’
Nella commedia diretta da Costella, per un mero sbaglio alcuni pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo si ritrovano tutti alla stessa ora, per uno sbaglio, nello studio di un apprezzato professionista. A causa del ritardo del medico, che sta rientrando da un convegno che si è svolto in Germania, i pazienti restano soli nella sala d’attesa e, con il passare del tempo, iniziano a familiarizzare. Vengono così a galla le caratteristiche peculiari di ciascuno e i disturbi che complicano le loro vite personali e sociali. I pazienti imparano a conoscersi, a sostenersi e, soprattutto, a fidarsi gli uni degli altri, dando vita a situazioni tanto comiche quanto emozionanti.