
Bradley Cooper in un frame dal trailer del film "Maestro"
‘Maestro’, il nuovo film diretto e interpretato da Bradley Cooper, sulla vita del celebre direttore d'orchestra Leonard Bernstein, finisce al centro delle polemiche per quel “naso ebraico” indossato dall’attore. Cooper, non ebreo, per esigenze di copione ha, infatti, deciso di farsi applicare una protesi al naso in modo da renderlo più adunco, più simile a quello di Bernstein. Una scelta che non è piaciuta a tutti. In molti dopo aver visto il trailer di Maestro hanno sollevato alcune obiezioni alla star 48enne, colpevole di aver ceduto a uno stereotipo razziale: allungare il naso del suo personaggio per evidenziare che è ebreo, questo considerando anche il fatto che Cooper è già molto rassomigliante al Bernstein originale e non avrebbe avuto bisogno di correzioni per avvicinarsi ancora di più ai connotati del compositore.
L’ennesimo caso di “Jewface”
Cooper (detentore di numerosi premi e nomination per film come Il lato positivo, American hustle, L’apparenza inganna e A star is born di cui è stato anche il regista), è accusato di aver fatto ‘Jewface’, cioè una caratterizzazione esagerata dei tratti fisici attribuiti alla comunità ebraica come il naso adunco, considerato uno degli stereotipi antisemiti.
Tra coloro che si sono espressi contro c’è Tracy Ann-Oberman, attrice e attivista inglese, che ha condiviso le sue opinioni su Instagram: “Lascia che la performance di Bradley Cooper sia così magnifica e reale che il personaggio di Bernstein risplenda attraverso il suo aspetto attuale. Se hai bisogno di indossare una protesi nasale che è, per me e per molti altri, è l’equivalente di fare ‘Black-Face’ o ‘Yellow-Face’ - si legge nel post -, se Bradley Cooper non riesce a farcela attraverso la pura recitazione, allora non sceglierlo per il ruolo, prendi un attore ebreo”. La questione se gli attori, in particolare se bianchi, debbano o meno incarnare personaggi reali di minoranze etniche, ha agitato Hollywood per diversi anni e recentemente si è estesa ai ruoli dei personaggi ebrei. Helen Mirren, per fare un esempio, ha suscitato polemiche interpretando Golda Meir, l’ex primo ministro israeliano nel film “Golda”, uscito quest’anno.
I figli di Bernstein difendono Cooper
Ma, gli stessi figli di Bernstein, Jamie, Alexander e Nina, hanno difeso l’attore sul social network X (ex Twitter): “Ci spezza il cuore assistere a travisamenti o fraintendimenti degli sforzi di Cooper”, sottolineano in dichiarazione congiunta i tre eredi del compositore. E aggiungono: “È vero che Leonard Bernstein aveva un naso molto pronunciato. Bradley ha scelto di usare una protesi per aumentare la somiglianza, e a noi va benissimo così. Siamo sicuri che anche nostro padre sarebbe stato d’accordo”, scrivono i Bernstein.
Tra i film più attesi
Nonostante le polemiche, l’uscita di Maestro è tra le più attese dei prossimi mesi. Il film sarà proiettato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia per poi uscire su Netflix il prossimo 20 dicembre. Secondo lavoro da regista di Bradley Cooper che lo vede anche come attore protagonista nei panni del leggendario direttore d'orchestra Leonard Bernstein, Maestro è un biopic in bianco e nero e colori che la star ha anche co-scritto e prodotto, e racconta la vita dell'acclamato musicista e compositore concentrandosi in particolar modo sul suo tumultuoso matrimonio con Felicia Montealegre, interpretata da Carey Mulligan. Nato negli Stati Uniti da una famiglia di ebrei polacchi, scomparso nel 1990, Bernstein è stato un direttore d’orchestra, compositore e pianista di fama mondiale. Nel corso della sua carriera ha diretto la New York Philarmonic, l’Orchestra Filarmonica di Israele e l’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma ed è ricordato per la sua colonna sonora di “West Side Story”.