Martedì 24 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Black Doves, la vera storia alle origini della spy story di Netflix

La serie tv con Keira Knightley, Ben Whishaw ha origini legate a uno scandalo del 2010

Keira Knightley - Crediti Ansa Foto

Keira Knightley - Crediti Ansa Foto

Roma, 24 dicembre 2024 – Black Doves è una serie tv disponibile per gli abbonato Netflix di genere thriller/spionaggio creata da Joe Barton.  I protagonisti sono Keira Knightley, Ben Whishaw e Sarah Lancashire ed è stata distribuita sulla piattaforma streaming a partire dallo scorso 5 dicembre 2024. Ancora prima che la serie fosse disponibile per il pubblico era già stata rinnovata per una seconda stagione, a conferma delle grandi aspettative legate a questo titolo. E, in base alle prime settimane, nessuno può ritenersi deluso, dal momento che la serie ha conquistato i primi gradini delle produzioni più viste ed è stata anche ben accolta dalla critica. A incuriosire, soprattutto, la notizia che la vicenda raccontata è stata ispirata da una storia vera.

La trama di Black Doves

Al centro del racconto di “Black Doves” c’è Helen, moglie del Segretario di Stato per la Difesa. La donna scopre che la sua identità segreta di Black Dove è in pericolo dopo che il suo amante è stato ucciso dalla malavita di Londra. I suoi capi, un'organizzazione di spie a pagamento con la missione di rintracciare e recuperare diversi segreti industriali, politici o diplomatici per il miglior offerente, inviano Sam, un vecchio amico della donna, per proteggerla.

Il creatore della serie tv Joe Barton ha rivelato che a ispirare l’idea di questo nuovo progetto erano state alcune notizie delle quali aveva sentito parlare: “Avevo letto di quei poliziotti spia, di quei ragazzi, che si erano infiltrati in quel gruppo ambientalista e avevano finito per avere figli con loro. Voglio dire, una storia davvero orribile, molto più oscura di questa". Poi è entrato nel dettaglio di ciò che l’ha colpito profondamente: “Quella doppiezza di avere un matrimonio finto che dura anni e anni e anni e poi questo svanisce. Quella è stata davvero parte, credo, dell'ispirazione per la serie".

Le storie (vere) che hanno ispirato la serie tv

Il riferimento è al caso scandalo di alcuni anni fa, quello che aveva fatto emergere una realtà composta da "poliziotti spia" ed emersa nel Regno Unito nel 2010. Nel 2020 è stata avviata un'inchiesta pubblica proprio su questa situazione. Ai tempi, era quanto venne raccontato dal Guardian, "L'esistenza di una squadra di agenti di polizia inviati sotto copertura in gruppi politici era così top secret che molti degli ufficiali più anziani del Regno Unito ne erano completamente all'oscuro". Una storia che colpisce per la durata e per quanto le persone coinvolte fossero disposte a sacrificare la propria quotidianità e il proprio privato per una missione più grande: “Per più di quattro decenni, almeno 139 agenti di polizia hanno ricevuto false identità per infiltrarsi in gruppi politici, secondo il documento, e hanno avuto relazioni intime con le donne nei gruppi”.

Solo tempo dopo vi fu una vera e propria sorta di ammissione – con relative scuse – da parte della Metropolitan Police con il vice commissario Martin Hewitt che diramò un comunicato ufficiale: “Grazie in gran parte al coraggio e alla tenacia di queste donne nel portare alla luce queste questioni, è diventato evidente che alcuni ufficiali, agendo sotto copertura mentre cercavano di infiltrarsi nei gruppi di protesta, hanno avuto relazioni sessuali intime a lungo termine con donne che erano abusive, ingannevoli, manipolatrici e sbagliate". Poi, nel confermare quanto era emerso e per cercare di ridimensionare vittime e colpevoli, ha aggiunto: "Innanzitutto, nessuna delle donne con cui gli ufficiali sotto copertura avevano una relazione se l'è cercata. Sono state ingannate in modo puro e semplice. Voglio chiarire che la Metropolitan Police non suggerisce che nessuna di queste donne possa essere in alcun modo criticata per il modo in cui si sono sviluppate queste relazioni".

Oltre a questo scandalo, a influire per l’idea di “Black Doves” è stato anche il recente dramma “A Spy Among Friends”, che parlava della vera spia britannica Kim Philby e della sua defezione in Unione Sovietica. "Mi piace lavorare all'interno di generi consolidati, ma cercando di dargli una svolta o di inserirvi 'idee per personaggi umani da cavallo di Troia'. Ho fatto fantascienza, horror e crime in precedenza, ma non mi ero mai occupato di spie”. E l’idea di far uscire la serie e ambientarla nel periodo delle feste è stata voluta: "Ho sempre voluto ambientare qualcosa a Natale, non ci sono mai riuscito prima. È così zuccheroso e allegro, ma in realtà è un periodo piuttosto buio dell'anno per molte persone, e letteralmente un periodo buio dell'anno. Sono tutte queste idee contrastanti intorno, quindi mi è sembrato un periodo abbastanza naturale per ambientare un thriller".

Black Doves 2 ci sarà

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, è stata già confermata una seconda stagione della serie tv, pronta a tornare – impegni dei protagonisti permettendo e produzione inclusa – nel 2025. In questo caso l’idea è apparsa così potente e convincente da non far attendere a nessuno un possibile “Ok” per un sequel legato alle avventure di Helen e Sam. Lo stesso Barton aveva rivelato che la seconda stagione aveva già ricevuto il via libera prima ancora che lo show facesse il suo debutto: "Non era mai successo prima. La maggior parte delle cose su cui lavoro vengono cancellate quasi all'istante” ha commentato, ironico (ma non troppo). E poi ha evidenziato come questo lo abbia fatto sentire al sicuro per ideare il continuo della trama: “Ero pronto a trascorrere un Natale davvero nervoso quest'anno. Ero in vacanza, e in un supermercato italiano, quando ho ricevuto una chiamata dai produttori che dicevano: "Torna a casa, devi iniziare a scrivere, faremo più episodi””.

Oltre a Knightley e Whishaw, ci aspettiamo anche di vedere Sarah Lancashire tornare nel ruolo di Reed, la responsabile di Helen. Gli altri attori che potrebbero tornare sono Omari Douglas, Andrew Buchan, Ella Lily Hyland e Gabrielle Creevy.

Entusiasmo anche da parte dell’attrice protagonista che, dopo essersi fatta notare come eroina d'azione in pellicole come I Pirati dei Caraibi e Jack Ryan, ha ammesso di aver trovato "molto emozionante" tornare a combattere e ad avere ruoli fisici impegnativi con Black Doves: "È stato incredibile come tutta quella cosa della memoria muscolare, fosse ancora lì. Ora che sono un po' più grande, non mi ha spaventata più così tanto. Non lo facevo da anni, quindi è stato davvero bello tornare a quel lato della performance”.