Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

'Avatar: la via dell'acqua', la scommessa milionaria di James Cameron

Il film esce al cinema il 14 dicembre, portandosi dietro aspettative enormi e recensioni mediamente positive

Foto: Lightstorm Entertainment/TSG Entertainment20th Century Studios

Foto: Lightstorm Entertainment/TSG Entertainment20th Century Studios

Finalmente ci siamo: mercoledì 14 dicembre esce nelle sale cinematografiche italiane 'Avatar: la via dell'acqua', il secondo film che James Cameron ha dedicato al mondo di Pandora. Il progetto è colossale, gli investimenti mastodontici e le aspettative sono enormi. Siamo di fronte a quel tipo di prodotto per cui si parlerà di fallimento se non supera quasi d'un balzo il miliardo di dollari al botteghino mondiale. Per dire quanto è alta la posta in gioco. Il primo passo necessario è assicurato: a tredici anni di distanza da 'Avatar' (2009), l'interesse del pubblico c'è. Il secondo pure: la critica ne sta parlando bene.

'Avatar: la via dell'acqua', il film

La trama riprende un decennio dopo i fatti narrati nel primo 'Avatar': ritroviamo Jack Sully e Neytiri, ormai diventati genitori e intenti a vivere un'esistenza pacifica. Solo che un giorno gli umani tornano su Pandora e presto diventa chiaro che sono disposti a tutto pur di uccidere Jake. Per proteggere la propria gente, il nostro eroe decide allora di partire, portandosi dietro compagna e figli: giunge presso una popolazione che vive in connessione con l'oceano. Il primo incontro non sarà facile, poi le cose andranno meglio, ma ancora una volta la minaccia degli umani si farà sentire, portando a uno scontro inevitabile. 'Avatar: la via dell'acqua' è il secondo film di una saga che James Cameron ha in mente da molto tempo: la lavorazione del terzo capitolo è già in uno stadio molto avanzato e l'uscita al cinema è attesa nel 2024. Sono previsti altri due sequel, uno nel 2026 e l'altro nel 2028. Insomma, il colorato e vibrante mondo di Pandora ha appena iniziato a rivelare i suoi segreti.

Avatar 2: budget faraonico e posta in gioco

Un dato imprescindibile, per valutare il film e il suo futuro successo economico, è il budget di produzione: tre anni di riprese e quasi due di post produzione hanno portato a una cifra astronomica, compresa fra i 350 e i 400 milioni di dollari. Per farsi un'idea basta considerare che i blockbuster Marvel più ambiziosi costano sui 250 milioni. Lo stesso James Cameron ha affermato che 'Avatar: la via dell'acqua' è il "peggior business case nella storia. Per rientrare di tutti i costi deve diventare il terzo o quarto maggiore incasso di sempre". Significa che superare il miliardo di dollari al botteghino non è sufficiente.

Le recensioni, cosa ne pensa la critica

In generale la critica internazionale sta promuovendo 'Avatar: la via dell'acqua': nel momento in cui scriviamo la media voto su Metacritic è di 72/100. Le ragioni di entusiasmo sono quasi esclusivamente motivate da un impatto altamente spettacolare: bisogna però sottolineare che il film dà il meglio di sé se visto in 3D all'interno di sale adeguatamente attrezzate, anche in termini di manutenzione dell'impianto audio e video. È una sottolineatura importante, perché parliamo di un cinema inteso come spettacolo puro, come evento che genera meraviglia per ciò che riesce a mettere su grande schermo. Scomodando i padri della settima arte, è simile all'approccio dei fratelli Lumière, che puntavano sullo stupore. Se togliamo l'elemento spettacolare, la narrazione si rivela piuttosto esile, con buoni e cattivi manichei e con un'idea un po' new age degli ecosistemi naturali. I recensori più severi hanno motivato il proprio parere sottolineando appunto questi elementi. E non aiuta il fatto che le regole di funzionamento di Pandora sono le medesime presentate nel primo 'Avatar', senza aggiunte di sorta: manca il gusto della scoperta di un mondo alieno. Se non si entra in connessione con lo spettacolo, la visione può risultare faticosa: la durata complessiva di 'Avatar: la via dell'acqua' raggiunge 192 minuti (tre ore e dodici minuti). Se non scatta il clic, c'è grande rischio di annoiarsi.

Il trailer