Esce nelle sale cinematografiche italiane 'Astolfo', il nuovo film di Gianni Di Gregorio, cioè il rappresentante per eccellenza del cinema garbato e gentile. Ancora una volta Di Gregorio si cimenta nel triplo ruolo di regista, sceneggiatore e attore protagonista. Nel resto del cast spicca Stefania Sandrelli, accanto alla quale troviamo Alfonso Santagata, Alberto Testone, Mauro Lamantia, Agnese Nano, Simone Colombari, Andrea Cosentino, Biagio Forestieri, Mariagrazia Pompei, Francesca Ventura e Gigio Morra.
Astolfo, tutto sul film
La trama ruota attorno al signor Astolfo che dà il titolo al film: è un pensionato che ritiene di avere ormai tutta la vita alle spalle, ma che riceve un inatteso scossone quando viene sfrattato dall'appartamento romano in cui ha vissuto per tanti anni. I soldi per un nuovo alloggio in città non ci sono, perché la pensione è quello che è. Così Astolfo decide di trasferirsi nella vecchia casa di famiglia, in un paesino del centro Italia: un tempo l'abitazione era un palazzo nobiliare, ora però è un mezzo rudere. Qui, come recita la sinossi ufficiale, Astolfo "si adegua alla vita in provincia, si arrangia, vivacchia, si azzuffa con il sindaco, ritrova un vecchio amico, prende in casa un paio di scapestrati come lui. Poi incontra Stefania, una donna della sua età, e si innamora. Sarà l’inizio di una nuova vita, più travagliata ma anche più bella, più vera, l’unica che valga la pena di essere vissuta". La vicenda di Gianni Di Gregorio è decisamente insolita: romano classe 1949, lavora a lungo come sceneggiatore per il cinema e la televisione, senza mai emergere più di tanto. Poi giunge l'anno 2008: alla soglia dei sessant'anni scrive, dirige e interpreta il film 'Pranzo di ferragosto', che ottiene un lusinghiero successo. Seguono 'Gianni e le donne' (2011), 'Buoni a nulla' (2014) e 'Lontano lontano' (2019), che confermano un'idea di cinema originale e molto personale, fatta di piccole cose non urlate e di quotidianità resiliente. 'Astolfo' è il suo quinto lungometraggio nel triplice ruolo di regista, sceneggiatore e attore.
Le recensioni, cosa ne pensa la critica
In generale la critica italiana ha parlato di 'Astolfo' con toni simili a quelli utilizzati in occasione dei precedenti film di Di Gregorio. Gli si riconosce di essere autore di un cinema garbato e capace di guardare in maniera bonaria a un'età, quella degli anziani, che raramente viene esplorata al cinema e ancora più di rado con un realismo animato da ottimismo. Un'impostazione che fatica un po' a dire qualcosa di rilevante sul mondo di oggi, così proiettata com'è verso il passato, ma che sa regalare una certa tenerezza di fondo.
Il trailer