Martedì 2 Luglio 2024
LUCA BONACINI
Magazine

CIN CIN CON DELITTO NELLA CANTINA DI ALFRED HITCHCOCK

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di Luca Bonacini

Hitchcock riteneva che il vino andasse gustato in solitudine, ma senza abusarne. Cuoco provetto era orgoglioso della sua cucina quanto della sua cantina, ma la faceva visitare solo agli amici e guai a toccare una bottiglia. Amante e conoscitore del Pinot Noir e dei grandi vini di Borgogna nella sua cantina conservava le migliori annate di Romanèe Conti, Montrachet, Chambolle Musigny, Mouton Rothschild, Cheval Blanc. Mangiare e indagare erano tutt’uno per il famoso regista e la tavola un laboratorio dove districare enigmi. Quasi in ogni suo film compare qualcosa di alcolico e non di rado il bicchiere è letale. In Omicidio del ’30 chi ha bevuto brandy è l’assassino; in Sospetto del ’41 e in Paura sul palcoscenico del ‘50, il brandy può uccidere, ma funge da ‘sedativo’ per Kim Novak in Vertigo del ‘58, e diventa un anestetico in Lifeboat del ’44. Ma non è il solo alcolico che induce a passare a miglior vita, ne Il caso Paradine la protagonista interpretata da Alida Valli avvelena il ricco marito con un bicchiere di Porto; in Notorius del ’46, ci sono bottiglie di champagne Pommard che contengono il pericoloso uranio; mentre in Nodo alla gola del ’48 lo champagne è il cinico brindisi di un delitto appena compiuto. Vini e alcolici possono essere preziosi alleati, come ne La finestra sul cortile, dove Grace Kelly e James Stewart cenano a lume di candela con le delizie del Club 21 innaffiate da un prezioso Montrachet; mentre in Delitto perfetto, whisky, Porto, Martini e ancora brandy, scorrono a fiumi sullo sfondo di un delitto ai danni di una moglie ricca. Senza dimenticare i cocktail e il Martini molto secco, di cui era ghiotto Hitchcock. In Uccelli del ’63 il cocktail Martini scioglie la tensione per il pericolo imminente; in Intrigo internazionale del ‘59, i due Martini sorseggiati dopo la cena al Ritz, fungono da ricostituente; in Marnie del ’64 il blando the con il rum del giovane Sean Connery è ritenuto da vecchie zitelle. A quarant’anni dalla scomparsa, gli aneddoti enogastronomici del ‘Maestro del brivido’ sono raccolti dallo scrittore Salvatore Gelsi nel libro “A tavola con Hitchcock” (Tre Lune Edizioni – 2004). Un piccolo capolavoro per gli amanti del genere.