Giovedì 13 Febbraio 2025
ANDREA SPINELLI
Magazine

"Ciao Amadeus, noi cantiamo il Trialogo"

Nava, Casale e Di Michele: dopo il no di Sanremo le "sessantenni agguerrite" preparano singolo e album. "Viva la grinta delle donne".

di Andrea Spinelli

Più forti del Covid. E di Amadeus. Dopo un paio di “assaggi” a fine 2019 al Blue Note di Milano e all’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’avventura in trio di Mariella Nava, Grazia Di Michele e Rossana Casale avrebbe dovuto cominciare a Sanremo e proseguire con un album e un tour. Ma prima il no del Festival e poi la pandemia ci hanno messo del loro per mandare all’aria i piani. Lungi dal perdersi d’animo, comunque, le tre "sessantenni agguerrite" (definizione della Casale) hanno continuato a credere nel loro sodalizio e nella forza di uno spettacolo come Cantautrici che le tiene sulla strada ormai da un paio di mesi. Domani sarebbero dovute tornare a Milano ma, ennesimo colpo di coda di un anno difficile, le previsioni meteo hanno imposto la cancellazione del concerto. "Il bello di questa esperienza è lo scambio, l’incrocio di identità musicali che si vanno ad incontrare" spiega l’eroina di Brividi. "Giochiamo pure tra noi e questo accresce il divertimento".

Deluse da Sanremo?

Nava: "Ma no, ci abbiamo provato. Non avendo scritto il pezzo per il Festival nessun problema a rimanerne fuori. Anzi, la mancanza di fretta ci ha dato l’opportunità di riprenderlo in mano e di costruirlo meglio".

Di Michele: "Fare Sanremo significa spesso confrontarsi con delle logiche che esulano dalla bellezza o meno di un brano. Per noi è un brano importante e la gioia di condividerlo è tutto quel che conta. Se poi è in linea o meno con i gusti di Amadeus, con le logiche delle radio o con quelle del mercato non sta a noi stabilirlo".

Avete già il titolo dell’album?

Casale: "Stiamo ancora discutendo su una gamma di opzioni che va da Cantautrici, titolo pure dello spettacolo, a Trialogo".

In attesa dell’album l’unico inedito in repertorio è Cantautrice (con la e), che eseguite proprio in apertura di concerto.

Nava: "È un brano che fa il nostro ritratto, mettendo l’accento sul tratto comune che ci unisce: la voglia di raccontarsi e raccontare. Di stupirsi davanti al mondo, magari con un filo di malinconia lunare in cui c’è però la forza, il piglio, il graffio, della donna che con le sue storie vuole parlare agli altri e, perché no, smuovere le cose".

È questo il singolo che pubblicherete ad ottobre?

Di Michele: "No, pubblicheremo un altro pezzo a tre, Segnali universali, accompagnandolo con un bellissimo video a cartoni animati. Sembra scritto sull’emergenza che stiamo vivendo e invece è nato prima".

Nava: "Parla, infatti, delle tante urgenze del mondo e dei segnali che manda l’amore cosmico per indurci a migliorare le cose, a cui non sempre prestiamo la dovuta attenzione".

Segnali universali era il pezzo mandato ad Amadeus?

Di Michele: "No, quello era un altro ancora. Ne abbiamo scritti sei-sette coinvolgendo per gli arrangiamenti Lucio Fabbri a Milano e Filippo De Laura a New York. La cosa particolare è che dalle nostre tre penne ne è venuta fuori una quarta, scrivendo insieme è venuta fuori una nuova quarta cantautrice".

A proposito, potendo allargare l’esperienza ad un quarto elemento, chi vorreste?

Di Michele: "Carmen Consoli, perché ha un linguaggio diverso dal nostro che darebbe ulteriori colori allo spettacolo".

Casale: "Forse Teresa De Sio, per dare un’impronta ‘etnica’ al tutto. Oppure Momo o Patrizia Laquidara".

Nava: "Renato Zero, perché ama il mondo delle donne e la fatica che fanno per emergere. Ogni tanto si ricorda di questa nostra esperienza in trio e ci scrive sulla chat: il triangolo… sì".