Bologna, 24 febbraio 2024 – Il silenzio, la cauta sperimentazione via social, adesso la televisione. Piccolo schermo, grande tribunale. Cosa dirà Chiara Ferragni a Fabio Fazio il 3 marzo? Ed è vero che anche un’influencer abituata ad altri palcoscenici di quel mezzo può fare a meno fino a quando non serve? Giovanna Cosenza, allieva di Umberto Eco, direttrice del Master in Comunicazione, management e nuovi media in cooperazione tra le università di Bologna e San Marino, la considera una mossa interessante: "Gestita bene, l’intervista in tv potrebbe gettare le basi per la resurrezione. Non dimentichiamo che la signora ha condotto Sanremo, l’apoteosi della tv. Il suo non è un salto nel vuoto. Conosce i tempi, i rischi. E non credo che Fazio la metterà nella condizione di schiantarsi".
L’ultima chance in un momento di suprema difficoltà, una nuova strategia dopo mesi di silenzio e sbandamento.
"Potrebbe funzionare, sì. Altrimenti la sua task force avrebbe impedito l’apparizione. La gestione della crisi di reputazione è cruciale per i brand che nascono dalla persona e sono legati a quella faccia. Fino a qui non è andata benissimo, ma siccome il suo entourage si sarà dato una mossa e Chiara Ferragni è un’abilissima comunicatrice, possiamo anche aspettarci un colpo di scena tardivo".
L’ultimo video in cui compariva contrita, in tuta e con le occhiaie è stato un autogol...
"Però meglio di niente, anche se da una come lei mi sarei aspettata di più. L’alternativa era continuare a stare zitta. Non salvo il cuore del contenuto, parlare di errore di comunicazione: l’errore è nei fatti e non si discute. Salvo però la componente del dispiacere. Esagerata? Falsa? Gli esseri umani sono imperscrutabili, sembrare genuini quando non lo sono e viceversa. Però per simulare il rammarico in quel modo bisogna essere un’attrice consumata e lei non lo è. Una consumata attrice non fa errori. Invece il filmato era così imperfetto che io ci vedo dell’autenticità. Lo dicono gli studiosi della menzogna: uno degli indicatori del mentire è la perfezione. Quando tutto è fatto bene non è vero, perché la verità è sporca e imperfetta".
A oggi, solo filmati in cui fa pilates e si interroga su quale colore di capelli le stia meglio. Quasi uno scollamento patologico dalla realtà.
"Sperimentazioni appunto. Vita familiare, piccoli affacci per vedere che aria tira. Niente a che vedere con una seria gestione della crisi. Allora bene la televisione, io sono molto curiosa e il canovaccio è affascinante: le vicende giudiziarie, la separazione. Fazio non poteva chiedere di meglio. E attenzione, Ferragni non si concede a uno qualunque ma a un transfugo di Rai3 che sta andando alla grande, la via laterale della cultura. Restituire spessore ai suoi ospiti, questo fa Fazio. Mica poco per chi si ritrova con l’immagine appannata. È la prima uscita ufficiale, in una sede non convenzionale. È anche un rischio ma Fazio resta una buona spalla, è andato da lui anche Fedez a parlare della malattia: si è commosso, ci siamo commossi tutti. Cosa dirà sua moglie non lo sappiamo ma è difficile pensare che l’intervista sia lasciata al caso".
Intanto possiamo prenderla come una rivincita della televisione, considerata da tempo in agonia, sui social?
"La televisione non muore, si è solo moltiplicata. Cosa imitano, cosa hanno in testa le varie celebrità online? Quella cosa lì, i suoi formati, perché siamo tutti nati con il naso davanti alla tv. La televisione non può morire in un paese di adulti anziani come l’Italia. E Chiara Ferragni non ha solo follower giovani".
Come andrà a finire?
"Se risorge, risorge alla grande. Ora ha tutti addosso per eccesso di demonizzazione perché è donna, bionda con gli occhi azzurri, piace moltissimo e chi non vorrebbe essere come lei? L’Italia è fatta di rosiconi che però sanno perdonare. Il tema è: avrà imparato dagli errori? Dalle crisi si esce solo imparando, noi lo scopriremo solo vedendo cosa esce dal cappello".