Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Chi era Bruno Zanin, il ‘Titta’ di Amarcord morto a 73 anni

Attore, reporter di guerra, attivista umanitario, da più di dieci anni viveva in una baita tra i boschi a Vanzone con San Carlo, piccolo centro piemontese delle Alpi alle pendici del monte Rosa

Bruno Zanin in Amarcord

Bruno Zanin in Amarcord

Roma, 9 luglio 2024 – È morto all’età di 73 anni Bruno Zanin, il ‘Titta’ nel film Amarcord di Federico Fellini. Attore, reporter di guerra, attivista umanitario, da più di dieci anni viveva in una baita tra i boschi a Vanzone con San Carlo, piccolo centro piemontese delle Alpi alle pendici del monte Rosa, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Aveva 73 anni. La notizia della scomparsa è stato dato dal Comune di Vigonovo (Venezia), dove Bruno Zanin era nato il 9 aprile 1951.

La sua carriera nel cinema è iniziata quasi per caso, quando nel 1973 venne notato a cinecittà dallo stesso Fellini, mentre era lì per accompagnare un amico che avrebbe dovuto fare la comparsa. Quindi, venne scelto dal regista per interpretare il ruolo di protagonista nel film Amarcord, che conquistò l’oscar nel 1975 come migliore opera straniera. Dopo quell'esperienza venne scelto da Luca Ronconi e quindi da Giorgio Strehler per interpretare opere di Carlo Goldoni. In teatro ha lavorato anche con Marco Sciaccaluga, Gianfranco De Bosio, Sandro Sequi e Alfredo Arias. 

Nel 1992 Zanin abbandonò il mondo del cinema, intraprendendo una nuova esperienza, quella del reporter di guerra. Fu corrispondente sul campo per Radio Vaticana per 3 anni e contemporaneamente responsabile della ong Emmaus Internazionale dell'Abbé Pierre. Ritornato in Italia al termine della guerra civile nella ex Jugoslavia si è dedicato alla scrittura. Nel 2007 Zanin ha pubblicato il suo primo romanzo a carattere autobiografico "Nessuno dovrà saperlo".

Il sindaco di Vigonovo, Luca Martello, ha dichiarato: "Ricordiamo Bruno Zanin, un artista vigonovese che ha declinato la sua sensibilità in diverse arti comunicative con passione e singolare spontaneità. Espressivo e profondo sia nel ruolo di attore che di conduttore. Desideriamo sottolineare il suo impegno umanitario come tratto di una vita vissuta nella ricerca di una soddisfazione umana che non si è esaurita nell'ambizione della fama".