‘C'è da fare’ è il titolo di un brano del supergruppo italiano “Kessisoglu & Friends” per Genova, pubblicato il 22 febbraio 2019. Ma è anche il nome dell’associazione fondata da Paolo Kessisoglu e Silvia Rocchi.
L’associazione “C’è da fare” alla Milano4MentalHealth
Dal 10 al 17 ottobre scorso, anche “C’è Da Fare” ha preso parte alla Milano4MentalHealth con una serie di appuntamenti specifici legati al tema. L’associazione non-profit è stata fondata e creata da Paolo Kessisoglu insieme a Silvia Rocchi, e si propone di sostenere e supportare adolescenti in difficoltà psicologica e neuropsichiatrica. Fare parte dell'iniziativa che aiuta i cittadini ad accedere a informazioni relative a progetti, attività di prevenzione, fenomeni sociali in atto è stato motivo di orgoglio, come sottolineato dallo stesso Kessisoglu, alla vigilia della loro presenza: “Partecipare attivamente alla Milano4MentalHealth per noi è molto importante. La salute mentale sta alla base di una società sana e se parliamo di giovani, che sono il futuro, lo è ancora di più”.
Il conduttore ha poi aggiunto e sottolineato come sia sempre più urgente e necessario porre attenzione e dare visibilità a questo argomento, purtroppo attuale come non mai in questo periodo storico: “Dalla pandemia le fragilità tra gli adolescenti sono aumentate in modo esponenziale. E noi, all’interno dell’associazione, crediamo fortemente che sia importantissimo dare loro gli strumenti necessari per affrontare queste difficoltà. Fare luce sul tema crediamo sia molto importante e, come dice anche il nome della nostra associazione, non dobbiamo mai dimenticare che c’è tanto ancora da fare”.
E proprio “C’è da fare” è il nome – esemplificativo – scelto per questa associazione non-profit. Lo stesso titolo era quello del singolo uscito nel febbraio 2019 con una missione nobile e socialmente utile. Lo scopo era quello di raccogliere fondi da destinare alla comunità di Genova colpita dalla tragedia del crollo del Viadotto Polcevera (noto anche come Ponte Morandi) avvenuto il 14 agosto 2018, pochi mesi prima, e che aveva causato 43 vittime. Ricordando l’iniziativa, ancora oggi l’attore è giustamente fiero del risultato: “Con i fondi raccolti abbiamo offerto assistenza domiciliare a bambini e anziani colpiti dal crollo. È la cosa che sono stato più orgoglioso di mostrare ai miei genitori: vedermi cantare al fianco di Gino Paoli e Gianni Morandi, i loro miti”.
Gli incontri con l’associazione hanno fatto parte dell’edizione 2024 di M4MH, attiva ogni giorno, dalle 18.00 alle 19.00, presso l’Aedicola Lambrate (via Conte Rosso 9), una rassegna che mescolava approfondimento e intrattenimento con svariati ospiti. Tra loro, oltre a Paolo Kessisoglu, hanno partecipato anche Matteo Bussola, Mario Calabresi, Katia Follesa, Angelo Pisani e altri esperti del tema.
La carriera di Paolo Kessisoglu, tra musica e televisione
Non c’è solo la televisione nella carriera del conduttore attore. La musica ha sempre avuto un ruolo importante e una valenza quotidiana nella sua vita. Il suo sogno era quello di diventare chitarrista. Ebbe la sua prima chitarra quando era ancora un bambino -tra i 7 e gli 8 anni – e, a oggi, può vantare un interessante traguardo: aver suonato con i Deep Purple. Se dovesse sognare di rivivere una simile esperienza con altri artisti, tra i primi nomi che gli verrebbero in mente ci sarebbero gli Oasis (tornati in voga proprio nelle scorse settimane grazie all’annuncio della reunion prevista nel 2025) e i Coldplay.
Ammette che, nonostante abbiamo ottenuto il grande successo grazie alla televisione, il suo lavoro gli permette di variare e di mettersi in gioco con diverse sfumature e ruoli. Non è facile annoiarsi ma ammette qualcosa che potrebbe stupire: “Con il teatro e il cinema mi trovo più a mio agio rispetto alla televisione, che paradossalmente è quella che ho bazzicato di più”.
Se dovesse scegliere con chi poter lavorare, in futuro, non a caso la scelta verte su due registi, grandi nomi della cinematografia italiana (e non solo): Paolo Sorrentino e Luca Guadagnino. Proprio loro sono i registi che hanno permesso al nostro Paese di ottenere attenzione e plauso anche dalla critica estera con film come “La grande bellezza” (che si è aggiudicato l’Oscar come Miglior Film Straniero) e “Chiamami col tuo nome” (di Guadagnino).
Nella sua carriera, oltre al lavoro in coppia con l’amico e collega Luca Bizzarri per il piccolo schermo (come non ricordare “Camera Cafè” o la conduzione de “Le Iene” su Italia 1?) c'è stato anche il Festival di Sanremo nel 2011. In quell’edizione vinse Roberto Vecchioni con “Chiamami ancora amore” e di quell’esperienza ricorda l’emozione e il pianto insieme al collega Luca, nell’ultima puntata e le gambe che tremavano a entrambi prima di salire sul palco, in diretta, durante l’esordio del debutto del martedì sera.
Tra i film che hanno visto Paolo Kessisoglu come attore, ricordiamo l’esordio nel 1999 nel film “E allora mambo!” di Lucio Pellegrini e, soprattutto, il boom, anni dopo, con le due pellicole dirette da Paolo Genovese: Immaturi e Immaturi 2 – Il viaggio. Usciti rispettivamente nel 2011 e nel 2022, i film ebbero un successo enorme al botteghino. Il riscontro fu tale che venne ideata anche una serie tv andata in onda, nel 2018, con 8 episodi. Si pensò a una seconda stagione ma dopo l’ottimo esordio del primo appuntamento – che aveva conquistato il 19% di share – gli ascolti calarono notevolmente fino ad arrivare all’11,9 dell’ultimo episodio trasmesso. A quel punto, l’intenzione di una seconda stagione fu annullata e la serie si fermò alla prima (e unica) stagione.
Tra le altre pellicole citiamo “Un figlio di nome Erasmus” del 2020 (accanto a Luca Bizzarri, Ricky Memphis e Carol Alt), “Per tutta la vita” di Paolo Costella (con Bizzarri, Ambra e Carolina Crescentini) e il recente “Ari-Cassamortari” con la regia di Claudio Amendola e disponibile in streaming direttamente su Prime Video dal 23 settembre 2024.
Le ultime apparizioni televisive risalgono al 2023 con “Lol – Chi ride è fuori” per Prime Video e il programma ‘one woman show’ di Loretta Goggi dal titolo “Benedetta Primavera”, andato in onda per 4 settimane, in prima serata, su Rai 1.
Per quanto riguarda la sua vita privata, è stato legato per circa vent'anni alla conduttrice e giornalista Sabrina Donadel, conosciuta nel 2003 e con cui si è spostato pochi mesi dopo. La coppia ha avuto una figlia. Dopo la separazione, ha poi conosciuto Silvia Rocchi, la sua attuale compagnia, con la quale ha fondato l’associazione “C’è Da Fare”.