Martedì 2 Luglio 2024

Cervelli a confronto: il calamaro non è secondo al cane

Calamari, polpi e altri cefalopodi sono noti per il loro sistema nervoso complesso, che secondo un nuovo studio se la gioca con quello dei cani

Un calamaro nell'oceano

Un calamaro nell'oceano

Arrivano nuove conferme sul fatto che i cefalopodi (in sostanza: polpi, seppie e calamari) siano dei veri e propri 'cervelloni'. A certificarlo è uno studio pubblicato su iScience, che, tramite una tecnica unica nel suo genere, ha messo sotto esame la massa cerebrale di alcuni calamari, scoprendo che non ha nulla da invidiare a quella di un cane, ritenuto universalmente un animale super intelligente. Il team guidato dal neurobiologo Wen-Sung Chung, dell'Università del Queensland, è giunto a queste conclusioni combinando due tipi di risonanza magnetica ad alta risoluzione con una serie di specifici processi di colorazione. L'originale metodologia ha consentito di scoprire e mappare dei percorsi neurali finora sconosciuti nella 'testa' dei calamari, che documentano come i moderni cefalopodi abbiano "cervelli notoriamente complessi, che si avvicinano a quelli di un cane e superano topi e ratti, almeno nel numero di neuroni", ha spiegato Chung. A tale proposito, si sottolinea ad esempio in una nota che alcuni cefalopodi "hanno più di 500 milioni di neuroni, rispetto ai 200 milioni di un ratto e i 20 mila di un normale mollusco". Per quanto il numero di neuroni non sia necessariamente correlato al concetto di intelligenza (almeno nell'accezione più comune), gli scienziati sono rimasti sorpresi nell'osservare come le connessioni cerebrali dei cefalopodi creino una densità del tutto simile a quella riscontrata nelle cortecce dei cani. Oltre a confermare il 99% dei circuiti neurali già noti nei calamari, lo studio di Chung e colleghi ha individuato 145 nuove reti, il 60% delle quali sembra legata al sistema motorio e alla visione. L'evidenza potrebbe tra le altre cose aiutare la scienza a comprendere le peculiari abilità mimetiche di questi animali. "La somiglianza con il sistema nervoso dei vertebrati ci consente di fare nuove previsioni sui cefalopodi a livello comportamentale", ha chiosato Chung. Questa ricerca si inquadra in un progetto ancora più ampio e a lungo termine, che vuole svelare il funzionamento del cervello di polpi, calamari e affini, nonché i meccanismi alla base della loro eccezionale e misteriosa intelligenza.