Il lavoro degli attori è rendere emotivamente credibili in scena personaggi che sono narrativamente verosimili sulla carta: un compito complesso, che nel corso del tempo ha affascinato i neuroscienziati e li ha spinti a chiedersi come funziona il cervello di un attore quando sta recitando. Tra i contributi più recenti c'è un'interessante ricerca, condotta presso la McMaster University del Canada e pubblicata sulla rivista Royal Society Open Science.
COME FUNZIONA IL CERVELLO DEGLI ATTORI
Il riassunto dello studio è sintetizzato con queste parole: "È come se la recitazione comportasse una soppressione di se stessi, come se il personaggio si impossessasse dell'attore".
Per giustificare una simile affermazione, i ricercatori hanno utilizzato la tomografia a risonanza magnetica per monitorare il funzionamento del cervello di quindici fra studenti e studentesse di recitazione, impegnate nella preparazione del dramma 'Romeo e Giulietta' di William Shakespeare.
RIDURRE LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ
In estrema sintesi, i quindici hanno affrontato una serie di quesiti, mentre era loro richiesto di rispondere come loro stessi oppure come avrebbero risposto Romeo o Giulietta. I ricercatori hanno notato che quando attori e attrici erano in parte, si registrava un calo dell'attività in alcune aree della corteccia prefrontale. In particolare quelle legate alla consapevolezza di sé e all'uso di una logica astratta, quella che, semplificando, fa riferimento a una conoscenza in terza persona.
Per meglio comprendere quanto appena detto, vale la pena di ricordare che la corteccia prefrontale è la regione del cervello implicata nei comportamenti cognitivi complessi, nell'espressione della personalità, nella presa delle decisioni e nella moderazione della condotta sociale.
UNA SORTA DI DOPPIA COSCIENZA
Con le parole di Steven Brown, primo firmatario della ricerca: "La riduzione, o anche la soppressione della conoscenza dei propri tratti penso sia conforme a ciò che può comportare la recitazione. In un certo senso gli attori devono scindere la propria coscienza, devono in qualche modo monitorare se stessi e contemporaneamente essere nel personaggio".
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MagazineCome funziona il cervello degli attori? La scienza risponde