Domenica 1 Settembre 2024

C’è Borghi nel film su Cervantes

Alessandro Borghi sarà il coprotagonista del nuovo film di Alejandro Amenabar su Miguel de Cervantes. Il film racconta la storia del periodo in cui Cervantes fu prigioniero dei Mori ad Algeri e come ciò influenzò la sua opera.

C’è Borghi nel film su Cervantes

C’è Borghi nel film su Cervantes

Alessandro Borghi sarà il coprotagonista di Il Prigioniero (El Cautivo nell’originale), il nuovo film del premio Oscar cileno Alejandro Amenabar incentrato sulla vera storia dello scrittore Miguel de Cervantes. L’attore, lanciato a livello internazionale anche dal successo del film Le otto montagne e in attesa di Supersex su Rocco Siffredi, interpreterà Hasan, il Signore di Algeri che imprigionò Miguel de Cervantes, interpretato da Julio Peña (visto su Netflix nel recentissimo Berlino). Primo ciak del progetto, scrive Variety, sarà ad aprile. Il film è incentrato sulle origini della poetica dell’autore del Don Chisciotte.

All’età di 28 anni, Cervantes fu fatto prigioniero dai Mori ad Algeri, dando vita alla sua nascita creativa. La produzione da 15 milioni di dollari sarà girata in Spagna, tra Valencia, Alicante e Siviglia.

Il film è ambientato ad Algeri nel 1575 quando Cervantes, un soldato ventottenne della marina spagnola ferito, viene tenuto prigioniero dai corsari ottomani. Lo attende una morte crudele qualora i suoi connazionali non dovessero pagare presto il suo riscatto; ma all’interno dei confini della sua cella, Cervantes scopre un rifugio sorprendente: l’arte della narrazione. Amenábar (Mare Dentro e The Others) ha detto: "Giocherò con i contrasti tra la realtà oscura che Miguel de Cervantes viveva e il potere della fabulazione, tra gli epici tentativi di fuga e le miserie della prigionia, tra la crudeltà dei suoi carcerieri e il paradiso dell’hammam e la gioia delle strade di Algeri".

"Miguel de Cervantes – continua il regista – ha vissuto tutto questo, ed è proprio questo che ha condizionato l’umanesimo e la complessità della sua opera. Si sa che all’epoca scriveva già, e uno dei suoi racconti nel Don Chisciotte, chiamato appunto Il prigioniero, contiene numerosi riferimenti autobiografici. Miguel de Cervantes ha lasciato una grande storia non raccontata: la sua".