Sabato 15 Marzo 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Un puledro clonato per salvare il cavallo di Przewalski dall'estinzione

Grazie al DNA di uno stallone conservato per 40 anni nello zoo congelato di San Diego è nato il primo clone di una specie equina a rischio estinzione

Un esemplare di cavallo di Przewalski

Lo scorso 6 agosto, negli Stati Uniti, è nato il primo esemplare clonato di cavallo di Przewalski, una specie equina selvatica originaria dell'Asia, da tempo sull'orlo dell'estinzione. La notizia è stata data dal Frozen Zoo di San Diego, una delle più importanti banche di crioconservazione al mondo, dove sono preservati in azoto liquido geni e altri reperti biologici di moltissimi animali più o meno a rischio. Il puledro, chiamato Kurt, in onore dello scienziato Kurt Benirschke, creatore del primo zoo congelato della storia presso la struttura di San Diego, è stato concepito da una madre surrogata utilizzando il DNA di un cavallo di Przewalski messo sotto zero nel 1980. Lo stallone, di nome Kuporovic, era nato nel 1975 nel Regno Unito, prima di essere trasferito negli Stati Uniti nel 1978, dove visse in cattività fino al suo decesso, avvenuto nel 1998. I suoi geni riposavano al fresco da 40 anni, in attesa che l'evoluzione tecnologica facesse il suo corso. "Questo nuovo puledro di Przewalski è nato del tutto sano e non ha anomalie sul lato riproduttivo", spiega in una comunicato stampa ViaGen Equine, una delle organizzazioni che ha contribuito alla realizzazione del progetto di clonazione. "Scuote la testa e scalcia […] e chiede la sua fornitura di latte alla mamma surrogata". Il cavallo di Przewalski (noto anche come Pony della Mongolia) fu descritto per la prima volta nel 1881 dal naturalista russo Nikolaj Przewalski durante una spedizione in Mongolia. Dalla fine degli anni '60 non si hanno tuttavia più notizie dell'animale allo stato brado: il successivo programma di ripopolamento ha portato ad avere attualmente poco meno di 2000 esemplari distribuiti tra zoo e riserve, più qualche centinaio di individui reintrodotti in natura. I numeri nascondono però un ulteriore problema: l'opera di conservazione ha fatto sì che tutti questi cavalli siano fortemente imparentati tra loro (gli antenati in comune sono appena dodici), riducendo così drasticamente la variabilità genetica all'interno della specie. Per questa ragione, gli scienziati confidano che il puledro Kurt rappresenti il primo passo per invertire la tendenza. "Nel Frozen Zoo risiedono centinaia di cellule di cavalli di Przewalski, che sono il punto di partenza per nuove opportunità nell'ambito della ricerca scientifica, al fine di preservare la specie in futuro", concludono gli esperti in una nota.