Giovedì 2 Gennaio 2025
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Capodanno, le tradizioni più strane e i cibi portafortuna. In Grecia si appendono cipolle alla porta

Tra le usanze più curiose ci sono danze propiziatorie, cene particolari e gesti superstiziosi. Sfide bizzarre in Inghilterra: c’è chi pesca frutta secca da un liquore in fiamme

Roma, 31 dicembre 2024 – Ogni Paese ha tradizioni uniche per celebrare l’arrivo del nuovo anno, spesso cariche di simbolismo e significati propiziatori.

Riti e gesti significativi

In Turchia a Capodanno, chiamato Yilbasi, si aprono tutti i rubinetti di casa: l’acqua corrente simboleggia benedizione e buona fortuna. In Argentina, la notte del 31 dicembre si strappano vecchi documenti di carta e si gettano i brandelli fuori dalla finestra, un gesto simbolico per liberarsi del passato inutile o dannoso. I danesi, invece, usano lanciare vecchi piatti e bicchieri contro la propria porta, un rito che simboleggia la “rottura” dei problemi dell'anno appena passato. I portoghesi battono pentole e padelle per scacciare la negatività, mentre gli irlandesi bussano ai muri di casa con delle pagnotte. In Argentina, allo scoccare della mezzanotte, si fa un passo avanti con il piede destro per iniziare l’anno col “piede giusto”. In Danimarca, si salta giù da una sedia per simbolizzare un nuovo inizio. A Talca, in Cile, gli abitanti si recano al cimitero per riunirsi simbolicamente con i propri cari defunti e iniziare l’anno insieme, in un’atmosfera di raccoglimento e memoria. In Giappone, durante il Joya no kane, si suonano 108 rintocchi di campana nei templi buddisti per purificarsi dai 108 desideri illusori che, secondo la filosofia buddista, offuscano la mente umana. In questi ultimi due Paesi, inoltre, le case vengono pulite in modo accurato e approfondito per eliminare energie negative. In Romania il rito della “danza degli orsi” prevede che le persone si travestano da animali del bosco per scacciare gli spiriti maligni.

Capodanno, tradizioni e riti - Crediti Pixabay
Capodanno, tradizioni e riti - Crediti Pixabay

Cibi portafortuna

In Grecia, una cipolla appesa alla porta simboleggia rinascita, mentre rompere un melograno per terra è un augurio di abbondanza: più chicchi si spargono, più fortuna ci sarà. In Perù e Colombia, il destino è affidato alle patate: durante la Nochevieja, si nascondono tre tuberi sotto il divano – una con la buccia, una sbucciata a metà e una completamente pelata – e, allo scoccare della mezzanotte, se ne pesca una a caso. La patata integra indica prosperità, quella pelata ristrettezze, quella a metà una via di mezzo. In Repubblica Ceca, si taglia una mela a metà: una croce nel centro preannuncia problemi, una stella promette fortuna. In Svizzera pare basti far cadere un po’ di gelato sul pavimento per attirare la buona sorte.

Fuoco

In Messico, un falò (hoguera) acceso tutto il giorno accoglie pietre o utensili di legno. In Inghilterra, si giocano sfide bizzarre come pescare frutta secca da un liquore in fiamme o saltare attraverso 13 candele rosse senza spegnerle. In Russia e Olanda, si scrive un desiderio su un foglio, lo si brucia e si versa la cenere in un bicchiere di champagne da bere entro il primo minuto del nuovo anno. In Finlandia, invece, si bruciano le lattine di birra e si interpreta il futuro attraverso la forma dell’alluminio fuso. Nei Paesi del Sud America come Perù, Ecuador, Cile e Argentina si costruiscono bambole di grandi dimensioni, simili a fantocci, che vengono bruciate per liberarsi degli eventi negativi dell’anno passato. Talvolta si inseriscono lettere personali per intensificare il significato simbolico del rito, anche se il crescente inquinamento ha spinto a riflettere sull’impatto ambientale di questa tradizione. A Stonehaven, in Scozia, durante l’Hogmanay (termine che indica l’ultimo giorno dell’anno), si accendono grandi palle infuocate, create con giornali e vecchi stracci, per bruciare gli spiriti maligni al suono delle cornamuse.

Numeri e simboli

Il numero 12 è spesso protagonista dei riti di Capodanno. In Spagna e in molti paesi centroamericani, si mangiano 12 acini d’uva nei 12 secondi prima della mezzanotte, uno per ogni mese dell’anno entrante. Nelle Filippine, oltre a indossare abiti a pois e a regalare monete, i tavoli del cenone vengono riempiti di 12 frutti rotondi, simbolo di prosperità. A Caracas, le campane della cattedrale risuonano 12 volte. In Giappone, durante l’Omisoka, i templi buddisti suonano le campane 108 volte, per scacciare i bono, gli stati mentali che causano comportamenti negativi. I brasiliani si vestono rigorosamente di bianco ed esprimono 12 desideri saltando su 12 onde dell’oceano, un gesto che unisce buon auspicio e amore per la natura. In Estonia le cene comprendono 7, 9 o 12 portate, ciascuna emblema di forza e abbondanza per il nuovo anno.