Giovedì 26 Settembre 2024

Le canzoni cult di Boomer e Millennials riscoperte dalla Gen Z

Grazie a serie, film e programmi tv tornano le hit di anni fa

Le canzoni cult di Boomer e Millennials - Crediti iStock Photo

Le canzoni cult di Boomer e Millennials - Crediti iStock Photo

Partiamo dalla distinzione basica per definire bene i confini. Il termine boomer indica chi è nel periodo del Baby Boom a cavallo fra gli il 1946 e il 1964. La generazione X, invece, rappresenta chi è nato tra il 1965 e il 1980. Infine, la generazione Z sono le persone nate tra la fine degli anni novanta e i primi anni duemiladieci. Appare quindi naturale che, per ogni fascia di età, ci siano canzoni e brani diversi che hanno entusiasmato un pubblico diverso.

Se dagli anni Novanta a trionfare era il pop/rock oggi è innegabile il riscontro, nei più giovani, di un sound rap/trap. Ma, ad unire le generazioni, spesso sono anche film o serie tv che permettono di avvicinare e far riscoprire pezzi “del passato” che, improvvisamente, diventano moderni e apprezzati anche dai ragazzi di oggi. Ecco qualche esempio.  

Bye Bye Bye degli *NSYNC

Questo è uno dei casi più recenti ma che evidenzia e sottolinea la forza mediatica di inserire un pezzo in un film – visto dai più giovani – ed osservare come torni ad avere quel riscontro che non otteneva da anni.

La pellicola in questione è Deadpool & Wolverine e, nella colonna sonora, è presente il brano “Bye Bye Bye” degli *NSYNC. La canzone ha ottenuto un interesse elevatissimo, tale da spingere a fare una modifica importante.

Sul canale ufficiale della band, accanto al titolo del pezzo, è stato aggiunto “Official Video from Deadpool and Wolverine”, come a sottolineare ed evidenziare il legame con la pellicola uscita nel 2024. Sui social il pezzo è stato utilizzato migliaia e migliaia di volte, dando letteralmente una seconda vita alla canzone e al balletto ufficiale. Diverte, spesso, vedere clip di ragazzini accompagnati dai loro genitori, finalmente coinvolti e pronti a ripetere quelle mosse che avevano imparato, a memoria, dal 2000, quando la canzone vide la luce. Già ai tempi il brano è stato un successo commerciale, conquistando il quarto posto nella classifica Billboard Hot 100 degli Stati Uniti e rientrando nella top 10 in quasi tutti i paesi. Inoltre ha ricevuto una nomination ai Grammy nel 2001 per il disco dell'anno (ma perdendo contro “Beautiful Day” degli U2).

Nella settimana del 24 marzo 2014, “Bye Bye Bye” è rientrata nella classifica dei singoli più venduti in Nuova Zelanda, al 14esimo gradino, a dimostrazione dell’appeal generato da “Deadpool & Wolverine”.  

Running Up That Hill (A Deal with God) di Kate Bush

La responsabilità, in questo caso, fu di Stranger Things, serie disponibile nel catalogo streaming di Netflix. Originariamente la canzone fu pubblicata nel Regno Unito come primo singolo per promuovere l’uscita del quinto disco in studio della cantante, Hounds of Love, il 5 agosto 1985. Nel maggio 2022 ebbe una seconda giovinezza dopo essere stata scelta per la colonna sonora della quarta stagione di “Stranger Things”. Bush raramente concede in licenza le sue canzoni, ma, in questo caso, ha accettato perché era una fan dello show. E ha fatto benissimo. Dopo essere stata utilizzata per le musiche della serie tv fantasy, è diventata la canzone più trasmessa in streaming su Spotify nel Regno Unito e in America. Riuscì a conquistare il primo posto nel Regno Unito, in Australia, Irlanda, Belgio, Lituania, Svezia e Nuova Zelanda. Fu il secondo pezzo della Bush al primo posto nel Regno Unito dopo "Wuthering Heights" nel 1978: ci riuscì 37 anni dopo il rilascio ufficiale. L’attenzione fu tale che a settembre il brano fu pubblicato per la prima volta come singolo CD e, solamente nel 2022, riuscì a vendere qualcosa come 1.077.284 copie solo in Uk. In America è arrivata al terzo posto della Billboard Hot 100.  

Murder on the Dancefloor di Sophie Ellis-Bextor

La canzone è uscita nel dicembre 2001. Siamo nella fascia della Generazione Zeta ma erano troppo piccoli per ricordarla. Il pezzo, invece, fu un grande successo per la Generazione X e vendette milioni di copie in tutto il mondo. A distanza di oltre vent’anni dalla sua pubblicazione, nei mesi scorsi è tornata nelle charts, in radio e anche utilizzatissima nei video social. Il motivo? Il brano è stato scelto e utilizzato per una scena chiacchieratissima del film Saltburn, disponibile su Prime Video.

Il protagonista del film, per un paio di minuti, si dilettava in un ballo, completamente privo di qualsiasi indumento, proprio sotto le note di questo pezzo. La scena è diventata molto discussa e ripresa e, insieme alla pellicola, anche la canzone di Sophie Ellis-Bextor è stata apprezzata e riscoperta dai più giovani.  

Se t’amo T’amo di Rosanna Fratello

In questo caso non fu nessun film né serie tv. A riportare in auge il pezzo fu proprio la partecipazione di Rosanna Fratello al Grande Fratello. Dopo essere entrata nella casa più spiata d’Italia come concorrente nel 2023, eccola tornare alla ribalta con una nuova versione di “Se t'amo t'amo”, riscoperta durante il programma e diffusa tuttavia sui social media dai giovani.

A fine marzo venne pubblicata in digitale anche in una nuova versione dopo il boom ottenuto nel pubblico giovanile che, per mesi, ha utilizzato il pezzo come colonna sonora di numerose clip su TiKTok e su Instagram. Una vera e propria rivincita per la Fratello che, solitamente, era associata principalmente alla classica hit “Sono una donna non sono una santa”. E, grazie al GF, è stato un altro brano a tornare di moda e ad unire generazioni (così) diverse fra loro.  

Pedro di Raffaella Carrà

Galeotto fu il remix della canzone di Raffaella Carrà fatta da Jaxomy e Agatino Romero. La versione ottenne, ovviamente, un grande riscontro via social, spiccando come brano tra i più virali per settimane e settimane. Il pezzo fu pubblicato per la prima volta nel maggio 1980 ed era il primo estratto dall'undicesimo album in studio “Mi spendo tutto”. Questa nuova versione remix del 2024 ha permesso al pezzo di essere conosciuto dai più giovani ma, soprattutto, di riscuotere un forte gradimento oltre i confini italiani. Infatti ottenne visibilità nelle piattaforme digitali nella Federazione Russa, per spingersi poi in numerosi Paesi di tutto il mondo, entrando anche nelle classifiche nazionali e ufficiali. Grazie a questo lavoro, Raffaella Carrà risultò essere la prima donna italiana a raggiungere la posizione più alta di sempre nella classifica mondiale "Top 50 Global" di Spotify.