Il Disco del Sole comincia a prendere forma. Che, al di là del fragoroso impatto mediatico, il vero Jovanotti non potesse essere quello del primo singolo. Il boom è sembrato evidente a tutti, compresi i programmatori radiofonici. Ora a riscattare le ambizioni d’alta classifica del ragazzo fortunato scende in campo la cavalleria; 5 nuovi brani, disponibili da oggi sul web per dare una prima fisionomia a quel che sarà l’album dedicato alla stella madre del sistema solare.
A partire lancia in resta è soprattutto La primavera, elettropop formato Berlino anni ’80 che per costruzione e contenuti sembra lambire i mondi (lontanissimi) di Battiato così come Sabato era sembrata a suo tempo seguire le orme di Conte. Il rimando a Lorenzo 2015cc è dato pure dalla vicinanza emotiva de La primavera a L’estate addosso. "Quando Rick (Rubin, produttore pure di questo nuovo lavoro - ndr) mi ha chiesto di cosa parlasse, gli ho risposto “della primavera“, della stagione in cui la natura fiorisce di nuovo, ma non una natura addomesticata. Questa primavera è selvatica, ha una tensione dentro, una forza sovrannaturale, qualcosa che per me resta un mistero".
Altro pezzo da ballare è I love you baby, con un non so che di balcanico e un robusto assolo di chitarra. Ma non manca "l’aurora boreale sulla strada provinciale sotto al sole delle tre" della ballata Un amore come il nostro. Sentimentale pure il violoncello “alla Bach” di un altro languido momento quale Tra me e te. Il quinto inedito è Border jam, che riporta tutti in pista mettendo assieme Raffaella Carrà e la California, Ornella Muti e i Clash. L’indeterminatezza di Oh vita? Forse è acqua passata.