Lunedì 7 Ottobre 2024
CHIARA DI CLEMENTE
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Vita da cani, Fido è stressato come noi

Una ricerca svedese rivela: i quattro zampe specchio delle ansie dei padroni

Cane e padrone (iStock)

Cane e padrone (iStock)

Roma, 8 giugno 2019 - Carmelo Bene aveva due cani lupo e li aveva chiamati entrambi Albertazzi. Il cane ideale secondo Virginia Woolf, era il cocker della poetessa Elizabeth Barrett di nome Flush: "Quei due si rassomigliavano. Mentre si guardavano, la prima volta, ognuno sentì: quello sono io... L’una parlava. L’altro era muto. L’una era donna. L’altro era cane. Così strettamente uniti, così immensamente divisi, si guardavano. Poi, con un salto Flush fu sull’ottomana e si accucciò là dove per sempre sarebbe stato il posto suo, da quel dì in poi – sulla coperta, ai piedi di Madamigella Barrett". Secondo Mr Bones, il cane del romanzo di Paul Auster che si ritrova all’improvviso separato dal compagno di vita poeta clochard Willy, l’unico viaggio da intraprendere è quello per ritrovarlo, destinazione Timbuctù, la terra favolosa dove uomini e cani parlano la stessa lingua e conversano da pari a pari.

Insomma, è chiaro, i cani siamo noi. E uno studio svedese (Università di Linköping) certifica adesso che i cani sono pure lo «specchio» del nostro stress. La ricerca, pubblicata da Scientific Reports, è stata effettuata sulla falsariga di altre che hanno mostrato una correlazione tra lo stress a lungo termine nei bambini e nelle loro madri, e ora il team voleva capire se questo meccanismo può scattare anche nel caso di specie diverse. I ricercatori hanno così misurato nel corso di diversi mesi la concentrazione di un ormone ‘spia’, il cortisolo, il cosiddetto ‘ormone dello stress’, nei peli dei cani di diverse razze e nei capelli dei loro umani di riferimento. «Abbiamo scoperto – spiega Ann-Sofie Sundman, principale autrice dello studio – che i livelli di cortisolo nel cane e nel suo proprietario erano sincronizzati. In pratica, le persone con alte concentrazioni di ormone dello stress hanno cani con livelli elevati di cortisolo, mentre i proprietari con bassi livelli di cortisolo hanno animali con valori più bassi». Non solo: il livello di stress dei cani che stanno da soli «non è di effetto importante»; il livello di stress dei cani che invece si accompagnano a bipedi nevrotiche (come quello su madri e figli, lo studio è stato fatto su cani e donne), è pari o uguale a quello degli umani.

Il tenero cocker spaniel biondo Lorenzo Vito della Marciolla che accompagnò la mia infanzia, azzannò in cucina un polpaccio di mia nonna per metterla fuori gioco e impadronirsi di una dozzina di uova che – ricordo ancora – mangiò tutte intere con il guscio: grazie allo studio svedese oggi ho finalmente la certezza di una cosa che ho sempre sospettato in silenzio: forse il Mulino Bianco non si è mai ispirato alle atmosfere familiari di casa mia. Il cane a cui appartengo attualmente si chiama Cleopatra. È una boxerina tigrata dall’evidente vocazione alla santità, ma anche sempre più tormentata – con gli anni che passano – da una lunga serie di dermatiti: grazie a questa simpatica ricerca svedese posso finalmente avere anche la conferma di quanto temevo già per conto mio: i bubboni che si procura grattandosi sono la causa diretta della rabbia livello Hulk che quotidianamente reprimo al lavoro e che lei assorbe abbracciandomi ogni sera al mio ritorno a casa. Quando ci ritroveremo a Timbuctù tutti insieme, Lorenzo e Cleo, con gli altri vecchi compagni di vita Scheggia e Briciola, la prima cosa che farò sarà chiedergli scusa. Poi – anche se non sono fatti miei – chiederò scusa pure ai cani Albertazzi.