Venerdì 22 Novembre 2024
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Candelora 2023: perché si festeggia e il significato del proverbio che sfida l'inverno

La festività cristiana ricorda la presentazione di Gesù al Tempio. In altre culture, però, era considerata una festa di purificazione

La Candelora è una festività di origine cristiana che si celebra ogni anno il 2 di febbraio, precisamente a quaranta giorni di distanza dal Natale. Questa ricorrenza corrisponde al giorno della Presentazione di Gesù al Tempio. In tante religioni pre-cristiane o festività pagane, però, la giornata era comunque celebrata e conosciuta come la festa della purificazione. Ecco perché.

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La Candelora
La Candelora

Sommario

Il proverbio

"Se c'è sole a Candelora, dell'inverno semo fòra, ma se piove o tira vento, de l'inverno semo dentro". Questo il proverbio conosciuto nelle regioni del nord sulla Candelora. Il significato è presto detto: secondo tradizione, se il giorno della Candelora ci sarà bel tempo, allora vorrà dire che l'inverno è in chiusura. Viceversa, la stagione fredda continuerà a imperversare. 

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In realtà la filastrocca è conosciuta un po' in tutta Italia. "Per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno semo fora", si dice nel Centro. E il significato è diametralmente opposto rispetto al proverbio settentrionale: con il cattivo tempo l'inverno sarà al capolinea. In Umbria e luoghi limitrofi si usa dire: "Pe' Cannelora de l'inverno semo fora, ma se fa lu solicillu quaranta giorni d'invernicillu".

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Candelora, le origini

Secondo la legge di Mosè, tutte le famiglie ebraiche dovevano presentare il loro primogenito maschio al Tempio di Gerusalemme e offrirlo in sacrificio al Signore. I genitori potevano però riscattare il nuovo nato e mantenerlo in vita lasciando un’offerta in denaro ai Sacerdoti. Le puerpere, inoltre, dopo ogni parto dovevano purificarsi. Se il nato – indipendentemente dal fatto che fosse il primogenito – era un maschio, dovevano trascorrere quaranta giorni dalla nascita prima della purificazione della madre. Se la nuova nata era invece una bambina, i giorni da attendere prima della purificazione erano sessantasei. I Vangeli raccontano che, a quaranta giorni dalla sua nascita, Gesù venne presentato al Tempio. Nella stessa giornata la Vergine Maria, sebbene nata senza peccato originale, si prestò al rito della purificazione nel Tempio, poiché erano trascorsi i giorni necessari dal parto. Fino al Concilio Vaticano II la Candelora era anche conosciuta come la celebrazione della Purificazione della Beata Vergine Maria. In seguito si decise di dedicare la festività esclusivamente a Cristo, che San Simeone il Vecchio, proprio nel giorno della presentazione al Tempio, definì “luce per illuminare le genti”.

Candelora: le celebrazioni

In virtù delle parole pronunciate da San Simeone, la Candelora è sempre stata una festività legata alla luce, rappresentata appunto da Gesù. Ancora oggi, infatti, durante la celebrazione liturgica si benedicono le candele. I cristiani, inoltre, da tradizione, attendono la Candelora per disfare il presepe e togliere da casa ogni altro addobbo natalizio.

Festività pre-cristiane e pagane simili alla candelora

Ci sono, però, anche diverse festività pagane o risalenti a religioni pre-cristiane che ricordano la Candelora nei riti o nel significato. E a cui probabilmente la celebrazione cristiana deve le sue origini.

I Lupercalia, ad esempio, si celebravano nell’antica Roma a metà febbraio, mese purificatorio. Durante queste festività in onore del Dio Fauno, protettore del bestiame, i contadini si dedicavano anche alle fiaccolate.

Le festività in onore della dea Giunone (anche chiamata Dea Februa, dal verbo “februare” e cioè “purificare”) si tenevano invece all’inizio di febbraio. È probabilmente questo il motivo per cui l’antica ricorrenza dedicata alla Purificazione della Beata Vergine Maria si teneva proprio il 2 febbraio. Nell’accezione popolare e legata al raccolto, invece, la Candelora veniva (e viene tutt’ora) considerata come la giornata che determina se la bella stagione sta per iniziare oppure no. Secondo una credenza dei contadini, infatti, se il 2 febbraio corrisponde a una giornata di sole (e quindi di luce) si può sperare in una stagione calda e in un buon raccolto. Se al contrario ci sono piogge e condizioni meteorologiche avverse, la stagione fredda non è ancora terminata. In merito esistono anche molti detti, diffusi in diverse regioni d’Italia.