Roma, 22 marzo 2019 - Ci siamo, torna l'ora legale. A fine marzo tutti pronti a spostare le lancette dell'orologio: il cambio avverrà nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2019.
AVANTI O INDIETRO? - Anche se ormai tutti gli smartphone e gli orologi digitali di ultima generazione ci pensano da soli, le lancette dell'orologio andranno spostate avanti di un'ora, dalle 02.00 alle 03.00. Cosa vuol dire questo? Che purtroppo dormiremo un'ora in meno. Ma poco importa a chi sa guardare il bicchiere mezzo pieno, e non mezzo vuoto: l'estate si avvicina, le giornate si allungano, e all'uscita dal lavoro potremo godere di un bel tramonto rosso, e non di quel buio freddo tipico dell'inverno.
EFFETTI SULL'ORGANISMO - Tuttavia, che ci piaccia o meno l'idea di dover dormire un'ora in meno o di vedere allungate le giornate, inevitabili sono gli effetti sull'organismo, dovuti al cambio dell'ora: la sensazione per molti è quella di un mini jet-leg e il relativo scombussolamento al risveglio del 31 marzo. Nessun allarmismo, i rimedi ci sono, naturali e soprattutto a costo zero. Come consiglia Carla Lertola, medico pratico, specialista in Scienze dell'alimentazione, la sera meglio evitare cibi pesanti, quali carni rosse fibrose, e soprattutto astenersi dal mangiare tanto. La mattina o nel pomeriggio, dedicatevi a una buona e corretta attività fisica. Rispettate gli orari nel corso della giornata, con la cena almeno tre ore prima di coricarsi. Una volta entrati a letto, metter via cellulari, smartphone, tv, tablet, computer e quant'altro. La luce dei dispositivi rende molte volte difficoltoso addormentarsi.
MA L'ORA LEGALE NON DOVEVA ESSERE ABOLITA? - Ormai se ne parla da tanto tempo. Numerose le dichiarazioni del presidente Jean-Claude Juncker, seguite addirittura da una proposta ufficiale della Commissione europea. Eppure, l'abolizione del cambio dell'ora sembra essere ancora un miraggio. Almeno fino al 2021, data cui è stata rinviata la decisione finale per smettere di dover cambiare ogni anno le lancette dell'orologio. I Paesi dell'Unione europea, infatti, hanno chiesto ancora del tempo per fare le migliori valutazioni in merito e dovranno presentare la loro scelta entro aprile del 2020. E a quel punto, si potrebbe arrivare a una consultazione popolare per chiedere ai cittadini cosa preferiscono. Una cosa rimane certa: di cambi di ore legali e ore solari ne vedremo ancora un bel po'.