Roma, 19 ottobre 2018 - Il cambio dell'ora è alle porte. Pomeriggi al buio, giornate estremamente corte e fredde. Questo quello che ci attende tra non molto, a fine ottobre. Spostare le lancette dell'orologio è il primo vero segnale d'allarme per l'arrivo della nuova e da alcuni tanto temuta stagione. L'inverno sta arrivando, direbbe qualcuno in una famosa serie televisiva americana. E con lui la nuova ora legale. Ma non temete, ci sono anche buone notizie. Uno spoiler? (per rimanere in tema di serie tv): dormiremo un'ora in più.
QUANDO E COME CAMBIA L'ORA - Alle 03:00 di notte tra sabato 27 ottobre 2018 e domenica 28 ottobre dovremo spostare le lancette dell'orologio indietro di un'ora (le 03:00 diventeranno le 02:00). Quindi dormiremo un'ora in più. Termina così l'ora legale e inizia quella solare, che ci accompagnerà fino a domenica 31 marzo 2019.
IL CAMBIO DELL'ORA VERRA' ABOLITO? - L'Unione europea sembra decisa a tutti i costi a voler abolire il cambio orario. Dopo le numerose dichiarazioni del presidente Jean-Claud Juncker, è arrivata la proposta ufficiale della Commissione europea: ogni Stato dovrà scegliere se applicare in modo permanente l'ora legale o quella solare e comunicarlo entro il mese di aprile del prossimo anno. Se ci sarà l'ok del Parlamento europeo e del Consiglio, dunque l'ottobre del 2018 sarà l'ultima volta che ci saranno cambiamenti di orario. Il motivo della proposta, spiega la Commissione, consiste nel fatto che l'obiettivo originale del cambio, ossia il risparmio energetico, "non c'è più". Comunque sia, la riforma potrebbe avere ripercussioni non da poco. "Teoricamente è possibile che Stati membri adottino orari diversi", ha ammesso la stessa Commissaria europea per i trasporti Violeta Bulc. E quindi, per esempio, potrebbe accadere che, percorrendo i 10 chilometri che separano Ventimiglia (Italia) da Mentone (Francia) saremmo costretti a cambiare le lancette. Niente paura, rassicura il vicepresidente della Commissione Maro Sefcovic, "procederemo in modo intelligente affinché gli Stati membri si possano coordinare per "evitare qualsiasi complicazione".