di Paolo Galliani
È come dare vita alle idee augurando loro di viaggiare. Meglio ancora, navigare, prendere il largo. E funzionare. Perché scommettere sul ’buon design’ è di per sé già un invito a mettere in acqua il meglio delle creazioni del Belpaese. E che lo sia prima, durante e dopo un Salone Nautico sorprendente come sa esserlo quello di Genova, dice già molto dell’attenzione che il mondo del diporto attribuisce proprio all’arte di ’dare forma’ alle cose, referenza dell’Italia che va per mare e che fa andare per mare. Specie negli ultimi anni, risposta ad un bisogno crescente di valutare un natante per la qualità degli spazi interni ed esterni, il comfort, l’eleganza e la cura dei dettagli ma anche per la bontà dei materiali utilizzati, per la loro durata nel tempo, la loro riparabilità e la loro eventuale rigenerazione. Si spiega così l’interesse per la recente, terza edizione del ’Design Innovation Award’ istituito da Confindustria Nautica e I Saloni Nautici, momento topico di una manifestazione che ha celebrato la crescente sensibilità della cantieristica e della componentistica sul tema della sostenibilità, variabile ormai fondamentale del nuovo Made in Italy.
Lo conferma Luisa Bocchietto, per anni alla guida dell’Associazione Design Industriale e dell’Organizzazione Mondiale Design, ispiratrice tra più attive del Premio che ha vissuto il suo momento-clou nel Galà andato in scena nella scenografica sala dei cetacei dell’Acquario genovese. Con alcuni sailing boats e motor boats, unità pneumatiche e multiscafi a meritare il plauso per la loro "linea d’acqua" ma anche per gli allestimenti smart e per le soluzioni tecnologiche adottate: come il Dufour 37 della società Dufour Yachts tra i natanti a vela a 10 metri LH e il modernissimo Sp 110 di Sanlorenzo Yacht per la categoria superyacht oltre i 24 metri, assieme ad un ristretto numero di altre barche indicate e scelte da un’attenta giuria presieduta da Donatella Bianchi.
Sullo sfondo, il tema forte del design non più o comunque non solo come vezzo edonistico, sorta di vestito e cappotto delle imbarcazione ma come elemento essenziale al pari delle loro performance. Per il futuro? Vietato sognare in piccolo. Luisa Bocchietto, voce autorevole del design industriale ma anche grande appassionata del mare, annuisce. Se a Genova, il 2023 e il 2024 saranno segnati dal nuovo Waterfront di Levante, a bordo dei natanti che fanno grande l’Italia nel mondo, c’è da giurarci, a pendersi gli applausi saranno le loro forme avveniristiche ma anche la loro sostenibilità. Perché l’estetica conta. L’etica, di più.