Giovedì 26 Settembre 2024

Brunello Cucinelli. Grand Tour d’estate tra pizzi e fili di seta

Brunello Cucinelli presenta la collezione primavera-estate 2025 alla Milano Fashion Week, esaltando l'artigianato, la sostenibilità e la valorizzazione del lavoro manuale. La filosofia umanista dell'imprenditore si riflette in capi sofisticati e esclusivi, che celebrano la connessione tra tradizione e innovazione.

Brunello Cucinelli. Grand Tour d’estate tra pizzi e fili di seta

Brunello Cucinelli presenta la collezione primavera-estate 2025 alla Milano Fashion Week, esaltando l'artigianato, la sostenibilità e la valorizzazione del lavoro manuale. La filosofia umanista dell'imprenditore si riflette in capi sofisticati e esclusivi, che celebrano la connessione tra tradizione e innovazione.

di Eva Desiderio

"Noi arriviamo qui già con gli ordini in casa, anche questa è una stagione bellissima!". Non ha dubbi Brunello Cucinelli parlando della primavera-estate 2025 che sta presentando in questi giorni alla Milano Fashion Week nel suo storico showroom di via Montello dove sotto una splendida serra sono esposti i pezzi forti di una collezione sempre più sofisticata, elegante, contemporanea, elaborata secondo le tecniche dell’alto artigianato.

Ed è giustamente fiero dei suoi risultati nelle vendite (i ricavi nel 2’23 sono stati pari a 1.139,5 milioni di euro, in crescita del +23,9% rispetto al 2022) e nel gradimento del pubblico in tutto il mondo l’imprenditore che ha fatto di Solomeo, borgo medievale in provincia di Perugia restaurato ad arte per accogliere la sua azienda-officina di bellezza e di sostenibilità, dove sbocciano le idee e i significati di questa moda rilassata, che riconcilia con la natura, che invoglia allo star bene con se stessi e con gli altri, secondo una filosofia di lavoro ’umanista’ che ha fatto grande Cucinelli che ha sempre creduto prima di tutto nell’Uomo e nella Donna e nella loro capacità di vivere secondo Natura.

"Questa collezione per l’estate 2025 è come un Grand Tour dove arte e cultura incontrano la moda, in modo moderno, con tanti riferimenti e tanta esclusività – racconta Cucinelli durante la presentazione con le figlie Camilla e Carolina da poco promosse vicepresidenti dell’azienda di famiglia quotata alla Borsa di Milano, sotto gli occhi della moglie Federica Cucinelli che da sempre lo segue nel lavoro – la nostra è una raffinata joie de vivre che passa dalle località marine della costa mediterranea alla pace del deserto, dai blu in ogni declinazione fino al celeste cielo ai terra, ai rossi caldi, ai marroni con brio per le lavorazioni infinitamente preziose di certi abiti ricamati".

Brio del colore ma come sempre nello stile di Brunello Cucinelli attraverso una paletta polverosa, mai violenta, con tanto sabbia, avorio, bianco, panama, tra lini e organze, maglieria tridimenzionale in pizzi preziosissimi che raccontano una storia di lavoro manuale di oltre 70 ore, innovativi macramè che non hanno confronto nel panorama del fashion. Ed è proprio riscoprire il valore della manualità l’impegno recente più grande di Brunello Cucinelli, che per primo ha creduto nell’Intelligenza Artificiale applicata anche a questo mondo della moda.

"Credo da sempre nelle lavorazioni speciali e mai come oggi sono impegnato a difenderle e a promuovere per la cultura dello stile – dice l’imprenditore ’umanista’ – perché ci sono tante tradizioni da tramandare come i pizzi col monile sul filo di seta, le gessature ricamate, le lavorazioni inusuali di paillettes tagliate a mano fino quasi a farne dei punti pelliccia, gli orli di frange annodati. Insomma tutte cose che si fanno col cuore e con le mani ed è per questo che voglio promuovere il riscatto del lavoro artigiano, anche pagando di più chi lo fa. Per connettere sempre di più passato-presente-futuro, per tramandare il sapere dalle maestre alle allieve".

Ormai nelle collezioni di Cucinelli il 62% della produzione è a mano, come nei ricami dei trench Erbarium o nella maglieria da miracolo di eccellenza, anche con cascate di perline su reti di seta. "Per lavorare bene occorre un ambiente di lavoro bello, immerso nella natura, pieno di luce – continua Cucinelli –. Questa è una delle tante cose che ho imparato andando ad Agordo a visitare la fabbrica modello di Leonardo Del Vecchio che considero uno dei miei Maestri. L’ambiente di lavoro aiuta la manifattura e libera i cuori degli operai e degli artigiani".

"E poi bisogna ridare dignità al lavoro, morale ed economica, di salario e di sostenibilità, culturale e spirituale, sempre però guardando alla tecnologia moderna. Le due cose non sono inconciliabili, anzi. Tornare a vivere secondo natura anche con gli orari di lavoro, basta mail dopo il lavoro meglio pensare alla famiglia e al riposo o svago. Penso che possiamo cominciare a vivere in un modo più equilibrato, lo dico per le mie 3500 persone che lavorano con me in modo diretto e per le 8000 indirette, e poi da noi l’operaio ha lo stesso livello dell’impiegato. Fondamentale rilanciare il lavoro degli artigiani, prima che si perda. E poi bisognerà ritrovare nella moda l’obiettivo di una crescita saggia, con un nuovo equilibrio per un sano profitto netto".