Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Brasile, il virus delle rane può avere effetti catastrofici

Nella foresta pluviale atlantica è stata accertata la presenza di un ranavirus libero di colpire in natura, con effetti potenzialmente disastrosi sull'ecosistema

Un esemplare di rana toro

Nella foresta atlantica brasiliana è stato ritrovato per la prima volta un virus che potrebbe decimare gli anfibi della regione, con effetti catastrofici per tutto l'ecosistema. L'agente patogeno è riconducibile ai cosiddetti ranavirus, noti per la loro diffusione negli allevamenti di rane, e viceversa assai rari allo stato selvatico. RANE E GIRINI NEL MIRINO Il team dell'Istituto di Biologia di Campinas, in Brasile, ha condotto la propria ricerca a Passo Fundo, in due stagni situati nella foresta pluviale che affaccia sulla costa atlantica. Come si legge nell'articolo pubblicato sulla rivista Journal of Wildlife Diseases, gli scienziati hanno raccolto un campione di rane e girini da entrambi i luoghi, rilevando la presenza di svariati esemplari deceduti appartenenti a specie autoctone e invasive, tutti infettati dal ranavirus. LA COLPA… È SEMPRE DELL'UOMO Ad attirare l'attenzione dei ricercatori è soprattutto il fatto che in uno dei due stagni non c'erano anfibi nativi, ma venti girini morti di rana toro americana, una specie invasiva che può essere portatrice del virus senza contrarre la malattia. Originaria del Nord America, la rana toro è stata introdotta anni fa in Brasile per scopi di alimentari, portando i ricercatori a credere che il virus possa essersi diffuso in origine da qualche fattoria. "Le attività legate agli allevamenti di rane presentano alti e bassi: diverse aziende agricole sono state abbandonate nel 1990 e molti animali sono fuggiti in natura", ha spiegato il leader dello studio Felipe de Toledo. STRAGE DI ANFIBI Gli autori sottolineano che la scoperta desta parecchia preoccupazione, in quanto è la prima volta che il ranavirus si trova nelle condizioni di diffondersi liberamente in natura nella regione pluviale atlantica. "Le epidemie sono state segnalate nel 2006 e nel 2009, ma si sono verificate negli allevamenti di rane, non allo stato selvatico", si legge in un documento ufficiale. Ad aggravare la situazione, c'è inoltre la certificata intrusione del Batrachochytrium dendrobatidis, un fungo che causa squilibri elettrolitici ed arresto cardiaco. Secondo i ricercatori, la combinazione di queste due minacce potrebbe portare alla riduzione o all'estinzione di in numero incalcolabile di rane e non solo: negli ultimi 50 anni, un declino globale ha colpito almeno 501 specie di anfibi, mettendoli in cima alla lista dei vertebrati più a rischio di tutto il pianeta.