Roma, 21 ottobre 2020 - C'è la satira politicamente scorretta e poi c'è quella scorrettissima. Il campione di quest'ultima è l'attore e autore Sacha Baron Cohen, che torna a vestire i panni del giornalista kazako Borat Sagdiyev nel film sequel 'Borat 2', in streaming su Amazon Prime Video a partire da venerdì 23 ottobre. In realtà il titolo è più lungo, molto più lungo: 'Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan'. Per comodità utilizzeremo il numero 2 per distinguerlo dalla pellicola originale, uscita nel 2006 e diventata un fenomeno di quella stagione cinematografica, con 262,6 milioni di dollari incassati al botteghino a fronte di un budget da 18 milioni.
Borat 2, tutto sul film
Adottando le forme del finto documentario, Sacha Baron Cohen veste i panni di un giornalista che si reca negli Stati Uniti quattordici anni dopo la sua prima visita, allo scopo di incontrare e intervistare persone e in questo modo capire meglio la cultura americana, la sua reazione alla pandemia di Coronavirus e la sua posizione intorno alle elezioni presidenziali del 2020. La satira nasce perché Borat sostiene apertamente le posizioni politiche e culturali più controverse: è antisemita, maschilista, razzista e chi più ne ha più ne metta. Così facendo mette alla prova le analoghe posizioni delle persone che incontra, che potrebbero sentirsi libere di confessare altrettanto candidamente idee che altrimenti terrebbero nascoste. Va da sé che la provocazione porta talvolta a reazioni violente: in un paio di occasioni Sacha Baron Cohen ha raccontato di avere rischiato il linciaggio da parte di coloro che si sono sentiti offesi o presi in giro dalla sua performance. Per cercare di gestire tutti gli imprevisti di set nel modo migliore, 'Borat 2' è stato affidato al regista Jason Woliner, che in precedenza aveva lavorato ad esempio alla serie TV 'The Last Man in Earth' (2015-2018). Il canovaccio che ha fatto da sceneggiatura del film è invece stato firmato dallo stesso Sacha Baron Cohen insieme a un nutrito gruppo di autori e autrici.
Il trailer sottotitolato in italiano
Come guardare (e giudicare) il film
Di fronte a un'operazione come quella di 'Borat 2' valgono le medesime considerazioni del primo film: la visione è sconsigliata ai più giovani e bisogna sempre tenere presente l'intento dissacrante di Sacha Baron Cohen, leggendo fra le righe le reali intenzioni di ciò che sta facendo. Un aspetto interessante del sequel sarà verificare fino a che punto la comunicazione politica è cambiata, dal 2006 a oggi, e dunque quanto è ancora efficace l'escamotage satirico di allora: per dire, oggi si possono dire apertamente cose che pochi anni fa erano impensabili (in questo, Donald Trump è stato un autentico terremoto). Per sapere se Borat Sagdiyev è ancora una valida cartina di tornasole della società americana dobbiamo solo attendere il 23 ottobre, giorno dell'inserimento nel catalogo dei contenuti in streaming di Amazon Prime Video. Ad abbonate e abbonati la facoltà di decidere quando e come guardare i 95 minuti del film. Leggi anche: - Get Duked!, la bella commedia nera di Amazon Prime Video - 'L'occhio del male' e 'Notturno', i due nuovi horror di Prime Video - 'Fernando', il documentario di Amazon Prime Video sul pilota Alonso