In prima visione su Sky Cinema uno questa sera alle 21 Bones and all, l’ultimo film di Luca Guadagnino. La pellicola – premiata a Venezia con il leone d’argento per la regia – sorprende per la propria colonna sonora, che cavalca l’onda del revival degli anni ’80. A sostenere una trama improntata sull’avventura d’amore di due giovani emarginati – interpretati da Taylor Russell e Timothée Chalamet – c’è un’impalcatura musicale molto particolare. Nel film si spazia tra band storiche di quegli anni come Joy Division, Duran Duran, Kiss e A-ha. A curare la colonna sonora la coppia premio oscar Atticus Ross e Trent Reznor, quest’ultimo già leader del gruppo di rock elettronico ‘Nine inch nails’. Ma da dove arriva quest’improvviso ritorno agli anni ‘80? Gran parte di questo revival è dovuto ad alcune popolarissime serie tv – spesso targate Netflix – come Stranger things e Mercoledì. In particolare la prima, per caratterizzare al meglio la vita dei quattro giovani protagonisti, pesca ampiamente dalla musica di quegli anni, dando linfa a brani che vivevano un lungo letargo. Grazie alla serie l’estate scorsa Running Up That Hill di Kate Bush è tornata al primo posto delle classifiche mondiali dopo più di trent’anni dalla sua pubblicazione. Mercoledì Addams, invece, grazie al suo ormai iconico balletto, ha reso popolare un brano come Goo goo muck dei Cramps, probabilmente poco noto anche agli stessi fan della rock band americana. Il genere più in voga all’interno di serie tv e film è senza dubbio la New Wave. Movimento nato alla fine degli anni ’70, questo filone musicale univa l’energia del punk a dei pionieristici arrangiamenti sperimentali, che avrebbero poi dato vita al rock alternativo. Per via di queste caratteristiche, il genere si adatta molto bene alle esigenze di sceneggiatura. Per fare altri esempi, in ‘13’, tra i Cure e i New Order, la popstar Selena Gomez coverizza Only you degli Yazoo, mentre anche nel più tetro degli episodi interattivi della serie distopica Black Mirror trova spazio un brano come Panic degli Smiths. Non si parla, però, solo di musica dark. La violenta serie tv The Boys si muove all’interno della discografia di Billy Joel, mentre in Umbrella academy viene presa in prestito Footlose dal film cult Flashdance. Cobra Kai – sequel dei quattro capitoli di Karate Kid – è piena di rimandi alla musica hard rock più tradizionale, come Guns and Roses e Scorpions. Lo stesso rifacimento della storica soap Dinasty mette in scena musiche di gruppi come Spandau Ballet e Tears for fears. Come dimenticare il ritrovato successo dei Journey, la cui ‘Don’t stop believin’ è utilizzata sia come cavallo di battaglia della serie teen Glee, sia come sottofondo della puntata finale dei Soprano. C’è spazio, però, anche per i grandi compositori italiani, con buona parte del catalogo di Ennio Morricone e Piero Piccioni che arricchisce le scene di Euphoria, serie tv la cui protagonista è la nota attrice Zendaya. Nota a margine il social Tik Tok, dove grossa parte dei video più virali utilizzano musica degli anni ‘80. In questo caso, per esigenze di lunghezza dei video, i brani vengono velocizzati, ma ciò non compromette la loro diffusione tra le nuove generazioni. Un esempio è ‘Angel eyes’ degli Abba, tratto dall’album ‘Voulez-Vous’ del 1979. Il brano non è certo il più noto della discografia del gruppo svedese, eppure il suo travolgente successo online dimostra la potenza di queste nuove piattaforme, in grado di far appassionare i più giovani a canzoni ben più anziane di loro.
MagazineBones and all, perché in film e serie tv spopola la musica anni '80