Martedì 16 Luglio 2024

Bohème di Puccini, Veronesi: “Ho diretto bendato perché i personaggi originali non sono contestatori comunisti”

Il direttore spiega i motivi del gesto “in dissenso con l’ambientazione sessantottina dell’opera che attribuisce a Puccini valori non suoi. Avevo chiesto una regia più rispettosa, ma alla fine non c’è stata condivisione sullo spettacolo”. “Le proteste di Sgarbi? Non hanno influito sulla mia scelta. Lui è un amico, ma da esponente del governo non può chiedere a qualcuno di non dirigere”

Alberto Veronesi dirige "Bohème" bendato al Festival Pucciniano di Torre del Lago

Alberto Veronesi dirige "Bohème" bendato al Festival Pucciniano di Torre del Lago

Torre del Lago, 15 luglio - I personaggi della 'Bohème' di Puccini non sono dei contestatori comunisti che rappresentano solo una parte dell'umanità, ma comunicano sentimenti e valori universali che appartengono a tutti noi. E' questa la ragione per la quale il direttore d'orchestra Alberto Veronesi ha diretto ieri sera al Festival Pucciniano di Torre del Lago 'La bohème' bendato, tra le proteste di quella parte del pubblico che non ha gradito questa scelta. Il regista francese Christophe Gayral e lo scenografo Christophe Ouvrad hanno infatti ambientato le vicende di Rodolfo e Mimì non nella Parigi di fine '800 ma in quella del Maggio sessantottino, con l'eroina tisica in minigonna.

"Ho diretto bendato - spiega Veronesi - in dissenso con l'ambientazione dell'opera che attribuisce a Puccini valori, ambienti ed emozioni diversi da quelli che lui intendeva evocare. Ma l'ho fatto anche per protestare simbolicamente per il ruolo che oggi i direttori d'orchestra hanno, relegato sempre di più a battitori del tempo con una frattura tra la parte drammatico-scenica e quella musicale, laddove invece si deve creare uno spettacolo condiviso. Io ho cercato di crearlo ma non ci sono riuscito perché non approvavo né la regia né la scenografia".

Veronesi racconta di avere "chiesto una 'Bohème' rispettosa delle emozioni e del messaggio di Puccini, accettando senza problemi la trasposizione nel tempo ma non quella di valori e ideali. Non è questione politica ma solo di attribuzione di valori a Puccini che lui non intendeva mettere in scena nella 'Bohéme'. I suoi personaggi non sono dei contestatori comunisti, la loro forza sta nell'esprimere sentimenti, stati d'animo e pensieri che sono di tutti noi. In questo spettacolo invece si caratterizza solo una parte dell'umanità".

Quanto all'invito del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che nei giorni scorsi aveva chiesto a Veronesi di non dirigere questo allestimento della 'Bohème', il maestro milanese chiarisce: "Sgarbi è un amico, ma non ha influito sulla mia scelta. Del resto - sottolinea - non credo che Sgarbi, in qualità di esponente del governo, possa permettersi di chiedere a qualcuno di non dirigere e quindi di entrare in una scelta artistica, sarebbe fuori luogo. In realtà è un problema mio personale con questa messa in scena. Potevano fare anche un allestimento sulla luna, se fosse stato in linea con la poetica emotiva di Puccini che riguarda tutta l'umanità, l'avrei diretto senza problemi. Qui però c'è una distorsione del messaggio". Il 29 luglio 'La bohème' torna in scena a Torre del Lago, sempre con Veronesi sul podio: "Se cambieranno qualcosa allora toglierò la benda, altrimenti dirigerò nuovamente bendato", chiosa il direttore d'orchestra.