Dimenticatevi l’orologio. Oltre il Circolo Polare Artico non serve. Non solo perché per arrivarci non bisogna avere fretta, ma soprattutto perché qui la posizione delle lancette non corrisponde mai al colore del cielo. Dal sole di mezzanotte di queste settimane fino all’aurora boreale, il cielo è magico sopra Bodø e le isole più vicine, il paradiso delle Lofoten. Lo racconta il festival di Bodø 2024, l’anno della prima capitale europea della cultura a queste latitudini, che con un calendario di mille eventi accoglie i visitatori regalando loro una stagione in più. Le stagioni artiche hanno infatti un calendario tutto particolare, scandito dal rapporto con la luce. Se il 22 dicembre è il giorno più buio, con sole 4 ore che squarciano la notte polare, il 22 giugno è stato quello più luminoso.
Qui si può ammirare il sole di mezzanotte e il suo infinito tramonto sul livello del mare fino al 15 luglio. Una breve pausa fino al termine di agosto, e già comincia la magia dell’aurora boreale, da inseguire fino ad aprile. E il programma del Festival segue questo ritmo: l’arrivo del sole (3 febbraio-22 marzo), l’ottimismo della primavera (23 marzo-21 giugno), la follia dell’estate (22 giugno-12 settembre), le nuvole dell’autunno (13 settembre-10 novembre) e le luci artiche (11 novembre-31 dicembre). In cartellone la cultura Sami, popolazione indigena oggi in minoranza, che conta ben 10 lingue diverse, e poi feste, natura, artic food, land art, teatro, danza e musica, sassofonisti subacquei nelle grotte, trekking e per finire una calda sauna.
La città ospita una famosa Biennale d’arte e festeggia i dieci anni del centro culturale Stormen affacciato sul porto, con una sala da concerti da 900 posti e una magnifica biblioteca in legno. Un popolo di aviatori e navigatori, di cui sono testimoni i due musei più noti, il Norwegian Aviation Museum e il Jekt Trade Museum e la sua celebre nave Anna Karolina. Ma qui protagonista è la natura, con nove parchi, il grande ghiacciao Svartisen e i famosi vortici a Saltstraumen. Si può osservare dalla strada, ma lo spettacolo più emozionante si gode dai potenti motoscafi che si addentrano in uno dei fiordi con la corrente di marea più forte al mondo.
Ma la vera chicca del cartellone di Bodø 2024 è il nuovo itinerario culturale europeo che lega l’Italia e il Veneto alle isole Lofoten, e in particolare a Røst. Una vicenda nata dal naufragio del nobile mercante veneziano Pietro Querini e della sua nave carica di tessuti portati nel 1432 dalla Corrente del Golfo su un isolotto vicino alla più meridionale delle Lofoten, Røst. Ospitati dai pescatori locali, Querini e i suoi ebbero modo di conoscere lo stoccafisso, il merluzzo essiccato all’aria, dando vita a un commercio fiorente che ancora oggi porta in Italia la maggioranza dei merluzzi pescati e lavorati, garantiti da un consorzio e un marchio di qualità, il ’Torrfisk fra Lofoten’.