Il Blue Monday casca particolarmente a fagiolo in questi inverni un po’ poco entusiasmanti a causa della pandemia di coronavirus. Tanto che, complici i lockdown nel mondo, sta quasi diventando un appuntamento tradizionale. Questo lunedì 17 gennaio 2022 è il cosiddetto “giorno più triste dell'anno” (dove blue sta per triste, malinconico, depressivo). E da un po’ di anni è una “festa” particolarmente sentita. Ma non è sempre stato così, non si tratta di una ricorrenza che affonda le sue origini nella notte dei secoli, bensì è qualcosa di più prosaico, attinente al mondo del marketing e della pubblicità. Cerchiamo di capirne di più.
Che cos'è il Blue Monday: la scienza non c’entra
L’idea del lunedì triste nasce all'inizio degli anni Duemila da Cliff Arnall, psicologo dell'Università di Cardiff, che riflette sulla possibile esistenza di un giorno particolarmente nefasto per l'umore degli esseri umani. E prova a elaborare una complessa equazione che individua il giorno più malinconico nel terzo lunedì di gennaio. Perché? Perché in genere in quel giorno siamo nel culmine dell’inverno, piove, nevica e fa freddo, le vacanze natalizie sono ormai dimenticate e il ritmo di lavoro, quando devi recuperare il tempo perso durante le ferie, ti sopraffà senza tregua; in più tutti i buoni proposito che avevi espresso per l’anno nuovo si stanno dissolvendo. Un quadro in effetti piuttosto deprimente. Dal punto di vista matematico il lavoro di Arnall non ottiene grande successo: la sua università prende le distanze spiegando che si tratta di pseudoscienza: le condizioni meteorologiche, ad esempio, non sono le stesse in tutto il mondo (di sicuro non le stesse di Cardiff, dove in effetti piove sempre), e in più atre ricerche dimostrano che la neve ha il potere di renderci felici. E in effetti non ha senso nemmeno teorizzare scientificamente che la morte dei buoni propositi avvenga il terzo lunedì di gennaio.
Il giorno più triste è una trovata di marketing
L’idea però finisce nelle sgrinfie del mondo della pubblicità e del marketing, che abbraccia il "giorno blu" e nel tempo riesce a imporlo nelle ricorrenze planetarie. C’è anche chi sostiene che la ricerca di Arnell sia stata commissionata da qualche agenzia pubblicitaria. Insomma, una trovata promozionale che non ha nulla di scientifico. Ma che, spinta dal canale tv di viaggi Sky Travel, prende il via nel 2005. Fra l’altro con un errore: il Blue Monday viene fissato non il terzo lunedì del mese, bensì il quarto, ovvero il 24 gennaio. Ma tant’è. Il primo lunedì blu nasce così, con l’invito a organizzare un viaggio per allontanarsi dalla malinconia e riprendere il buonumore. E in pochi anni diventa un appuntamento a calendario, bene o male riconosciuto a tutte le latitudini (anche se in effetti maggiormente nel Regno Unito e nei paesi anglosassoni). Ok, non c’è nulla di scientifico, è un fenomeno ancora molto discusso e staremo a vedere se la “tradizione” continuerà o meno; ma se il lunedì tristanzuolo è diventato in qualche modo una ricorrenza, evidentemente è andato a toccare delle nostre corde pronte a farsi suonare. E voi, come vi sentite oggi?