Sanremo è andato in Blanco. Il peccatore – ha divelto furioso le siepi che abbellivano il palco – è stato perdonato, andate in pace. La spiegazione è semplice: era tutto preparato. O, meglio, era stata preparata una gag con contorno di rose, poi Blanco ha ecceduto. D’altronde non era difficile intuirlo: nel suo video L’isola delle rose il cantante anticipava quello che poi ha replicato sul palco martedì notte. Prende un mucchio di rose e le sbatte di qua e di là. Andate a vedervelo. L’ha confermato Amadeus ieri mattina in conferenza stampa: "Durante le prove avevamo fatto portare una quantità di rose notevole, lui si sarebbe dovuto coricare sopra, anche rotolarsi, qualcosa del genere. Abbiamo provato due o tre volte. Poi c’è stata un’esagerazione rispetto alle prove, non era quello il finale previsto".
L’intervento per fermarlo non è stato tardivo o addirittura assente? Nessuno si è accorto di nulla? "Io ero nel camerino dietro il palco, dove c’è una gran confusione tra sarte, parrucchieri, autori. C’è un monitor che io seguo sempre con un occhio ma non si capiscono bene le parole. Anche nel caso Bugo-Morgan me ne sono accorto solo quando Bugo se n’è andato". Sant’Amadeus tutto perdona: "È un ragazzo di 20 anni, capita a quell’età di fare degli sbagli. Quando non ha sentito il ritorno in cuffia ha scatenato la sua rabbia sui fiori (una dirigente Rai ha specificato che gli era stato fornito il ricevitore sbagliato). Eppure io lo ripeto sempre agli artisti: se c’è qualche problema tecnico alzate le mani, ci si ferma e si ripete da capo. Io conosco Blanco da due anni, è sempre stato un ragazzo rispettoso, educato, da cui non ti aspetti comportamenti pericolosi. Anche per me è stata una sorpresa".
Si merita una punizione, come è accaduto a Will Smith, estromesso dall’Academy per lo schiaffo d a Chris Rock? "La mia personale opinione è che l’esclusione di Will Smith per 10 anni sia una decisione esagerata. Stamattina ho sentito Blanco, era dispiaciutissimo, si è scusato, non voleva mancare di rispetto alla città. Non me la sento di dire che Blanco non debba più far parte del Festival". In tarda mattinata il cantante ha porto le sue scuse pubblicamente via Instagram: "Chiedo scusa alla città dei fiori", quindi una specie di poesia in versi liberi, tra cui: "Ti voglio bene Ariston con tutta la mia follia". Buonista anche Morandi: "A quell’età anche io ne ho fatte di tutti i colori... Ho visto le signore che pulivano, ho detto vi do una mano e ho preso la scopa... Per smitizzare".
Meno indulgente il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri: "Ci vuole più rispetto per una città che vive anche sui fiori. Non è accaduto niente di grave, ma basterebbe chiedere scusa (in seguito, come si è detto, le scuse sono arrivate)". Poi, sornione: "Comunque non si è mai parlato così tanto dei fiori di Sanremo...". Il Codacons non vedeva l’ora di poter intervenire, e quindi ha prontamente presentato un esposto alla Procura contro Blanco per “danneggiamento“ (potevano ipotizzare lo stesso reato anche nei confronti di Anna Oxa riguardo ai nostri timpani). E mentre il ministro Zangrillo condanna il suo "messaggio profondamente sbagliato", Leonardo Pieraccioni rivolge a Blanco un appello: "Vieni, c’ho da potare una siepe, il giardiniere s’è fatto male...".
Piero Degli Antoni