Martedì 5 Novembre 2024

In Canada i gatti stanno uccidendo i cetacei

Alcuni ricercatori hanno collegato la morte di alcuni beluga a un parassita contenuto nelle feci dei felini

Un gatto, foto generica

Un gatto, foto generica

Poveri beluga, già minacciati dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento, dall'ingerenza umana sul loro habitat naturale e ora pure da un nemico inaspettato: i gatti. È la conclusione alla quale sono giunti alcuni ricercatori canadesi dopo aver analizzato il cadavere di alcuni di questi cetacei. I dati raccolti (pubblicati sulla rivista Diseases of Aquatic Organisms) consentono di ipotizzare che i felini possano rappresentare un pericolo mortale a causa un parassita che si annida nelle loro feci. COME FA UN GATTO A UCCIDERE UN CETACEO? Il Toxoplasma gondii vive in molti animali a sangue caldo e soprattutto nei gatti, che solitamente lo prendono mangiando roditori infetti. Può essere trovato anche nelle feci dei felini e proprio queste ultime rappresentano un ottimo veicolo per la diffusione del parassita fra altri animali (compreso l'uomo). Cosa succede, si sono domandati gli studiosi canadesi, se le feci finiscono in acqua e di conseguenza il Toxoplasma gondii infetta i beluga? DALLE FECI AI BELUGA La riposta è arrivata analizzando il cervello e il tessuto cardiaco di 34 beluga morti nell'estuario di Saint Lawrence, in Quebec, fra il 2009 e il 2012. Si è così scoperto che il 44% degli esemplari è risultato positivo alla presenza del parassita. Questo non significa automaticamente che la morte dei cetacei sia colpa dei gatti, perché non è ancora chiaro l'effetto delle toxoplasmosi (la malattia provocata dal Toxoplasma gondii) sugli animali acquatici. La sua presenza resta comunque un campanello d'allarme, perché si ipotizza che possa causare, nella vita marina, danni alle funzioni neurologiche e comportamentali. Non solo, è ufficialmente considerato come possibile causa di morte per le lontre di mare, le foche monache, i delfini e le balene. COSA FARE PER AIUTARE I BELUGA? Il consiglio di Stéphane Lair, coautore della ricerca, è di non gettare le feci dei gatti nel gabinetto e poi tirare l'acqua. Il Toxoplasma gondii, infatti, "è molto resistente e sopravviverebbe ai vari trattamenti di depurazione", finendo così nelle acque abitate dai cetacei e causando danni potenzialmente molto seri. Leggi anche: - Come fanno i delfini a creare relazioni interpersonali? - Galapagos, rubate 123 tartarughe giganti a rischio estinzione - Api-robot per impollinare le piante, il prototipo dall'Olanda