Il 75% del cibo consumato in tutto il mondo viene da dodici piante e da cinque specie animali: una concentrazione che causa conseguenze pesantissime in termini di biodiversità agricola e di impatto ambientale. Come si esce da questa logica di produzione intensiva? Serve un cambiamento radicale su larga scala, ma intanto possiamo cominciare a variare la nostra dieta quotidiana, inserendo alimenti alternativi come i Future 50 Foods selezionati da WWF e Knorr.
I CRITERI DEI CIBI DEL FUTURO
La lista dei 50 cibi del futuro esclude la carne e si concentra su un assortimento di ingredienti vegetali più o meno noti, ideali per arricchire la dieta aumentando l'apporto di sostanze come vitamine e antiossidanti e fornendo fonti di proteine alternative a manzo, pollo e pesce.
Sono tutti stati selezionati in base ad alcuni principi fondamentali: hanno un impatto ambientale ridotto, soprattutto rispetto agli alimenti di origine animale, sono nutrienti e gustosi e sono (o potrebbero essere, se più coltivati) accessibili a buon mercato. In realtà alcuni di essi per ora hanno una diffusione locale e limitata, ma non gli manca il potenziale per affermarsi anche in altre parti del mondo.
DALLE ALGHE AI CACTUS
Si parte dalle piante del mare, le alghe, ricche fra le altre cose di acidi grassi e proteine, e in più dotate di quell' umami che ricorda il sapore della carne. Una su tutte, l'alga nori ampiamente utilizzata nella cucina giapponese (è quella che avvolge il sushi).
Nella grande famiglia dei legumi, che abbondano di fibre, proteine e vitamina B, spiccano i fagioli azuki, i fagioli neri dell'America Latina, le fave, i piselli di terra o Bambara, oltre ovviamente a note superstar della categoria come la soia e le lenticchie.
La proposta di cereali include l'amaranto, il grano saraceno, il miglio indiano, il fonio, il grano Khorasan, la quinoa, la spelta, il teff, il riso selvatico. Nel gruppo degli ortaggi da frutto abbiamo i fiori di zucchina, il gombo (alias okra), i pomodori arancioni; in quello delle verdure a foglia verde le cime di rapa e i friarielli, le foglie di barbabietola, il cavolo riccio e quello rosso, la moringa oleifera, il bok choy, gli spinaci, il crescione d'acqua…
E avanti così, passando in rassegna anche i cactus, i funghi, le noci e i semi, gli ortaggi da radice, i germogli e i tuberi. Potete consultare qui la lista completa del Future 50 Foods Report.
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Mercoledì 6 Novembre 2024
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