Tatiana Sova e Belen Rodriguez
Roma, 13 ottobre 2022 - "Belen Rodriguez, Luna Marì potrebbe non essere tua figlia, ma la mia". Inizia così il video caricato su TikTok di una certa Tatiana Sova, in cui sosterrebbe di essere la madre biologica della piccola Luna Marì (la figlia in realtà di Belen e Antonino Spinalbese. nata nel 2021) e di essere vittima di un traffico illegale di organi.
Nel video, che ha già fatto il giro del web, Tatiana, 29 anni circa e di origine moldava, racconta la sua storia: "Il 13 ottobre 2020 vengo operata da chirurghi plastici, che asportano illegalmente organi e parti sane dal mio corpo, compresi ovocini e gameti, che servono a procreare figli", racconta. "Ho il dubbio - continua - che qualcuno dei miei ovociti e gameti siano stati utilizzati da Belen Rodriguez per la procreazione assistita". Secondo la sua versione, quindi, la donna sarebbe vittima di un traffico organi, per cui avrebbe già denunciato questi chirurghi in questura a Verona. I quali, sempre secondo Tatiana, lavorano anche a Padova.
"Nove mesi esatti dopo la mia operazione, è nata Luna Marì a Padova". E con questa frase, all'interno di un discorso che ha dell'inverosimile, si sarebbe potuto concludere il video. Invece, Tatiana continua con altre illazioni contro Belen, dicendo che la figlia non le assomiglia affatto. "Luna Marì non assomiglia per niente a Belen Rodriguez, questa bambina è uguale identica a me".
La clamorosa e assurda ipotesi, dunque, non solo attacca la showgirl, ma ribalta in un certo senso anche gli annunci a cui si è abituati ad assistere. È solitamente più plausibile vedere personaggi che dicono di essere figli illegittimi di personalità di spicco nello spettacolo. Qui invece siamo di fronte a una madre che reclama sua figlia e gli altri possibili figli che possono essere nati dai suoi ovociti.
Infine, come se non bastasse, Tatiana 'denuncia': "È impossibile che Belen Rodriguez sia la madre biologica di Luna Marì, perché lei non è nata donna, si è trasformata da uomo a donna e di conseguenza non può partorire".