Venerdì 21 Febbraio 2025
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Befana, perché si festeggia (e cosa c'entra con i Re Magi)

L'origine di uno dei personaggi più amati dai bambini italiani e il suo legame con la festività cristiana Buona Befana, le frasi di auguri più belle per l'Epifania Befana, immagini e frasi divertenti per gli auguri dell'Epifania - FOTO

Befana (LaPresse)

Roma, 6 gennaio 2017 - La notte del 6 gennaio si festeggia l'Epifania, festività che per i cristiani rappresenta l'arrivo dei Re Magi dinanzi al bambin Gesù nella stalla di Betlemme. A questa ricorrenza è però correlata un'altra figura, celebre nella penisola italiana, completamente slegata alla tradizione cristiana e rappresentata da una vecchietta che, a cavallo di una scopa, porta dolci, regali o carbone ai bambini: la Befana. Ma come mai - un po' come succede per il Natale - a una festa religiosa si collega un personaggio che, almeno in apparenza, con questa non c'entra proprio nulla? 

Buona Befana, le frasi di auguri più belle per l'Epifania

Epifania: come spiegare ai bambini l’arrivo della Befana?

Una connessione in realtà esiste e si trova nella stessa parola "Epifania" (dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia) che significa manifestazione della divinità, un concetto tipico di molte religioni. La corruzione lessicale del termine attraverso forme come bifanìa e befanìa ha dato origine all'odierno "Befana". Questo però non spiega granché della questione, ragion per cui serve una breve analisi storica. L'origine della festa è probabilmente legata a un insieme di riti propiziatori pagani, risalenti al X-VI secolo a.C., ed è legata ai cicli stagionali legati all'agricoltura, relativi al raccolto dell'anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo. Questi erano diffusi nell'Italia agricola settentrionale, nell'Italia Centrale e meridionale, attraverso un antico Mitraismo, del dio persiano Mitra, e altri culti come quello celtico, legati all'inverno boreale.

Gli antichi Romani ereditarono tali riti, associandoli quindi al calendario romano, e celebrando, appunto, l'interregno temporale tra la fine dell'anno solare (il solstizio invernale) e la ricorrenza del Sol Invictus. La dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura. I Romani credevano che in queste dodici notti, che rappresentano i dodici mesi dell'innovativo calendario romano, delle figure femminili volassero sui campi coltivati, per propiziare la fertilità dei futuri raccolti, da cui il mito della figura "volante". Questa figura femminile, secondo alcuni, fu identificata in Diana o in divinità minori quali Sàtia Abùndia (dee si sazietà e abbondanza). Un'altra ipotesi collegherebbe la Befana con una antica festa romana, che si svolgeva sempre in inverno, in onore di Giano e Strenia, durante la quale ci si scambiavano regali. 

A partire dal III secolo d.C circa, le comunità cristiane del Vicino Oriente associarono il termine "Epifania" ai tre segni rivelatori di Gesù Cristo, e cioè: l'adorazione dei Magi, il battesimo di Gesù adulto nel fiume Giordano, e il primo miracolo di Gesù avvenuto a Cana (separando in seguito le ricorrenze in favore della prima). Tuttavia, i primi cristiani di Gerusalemme non festeggiavano il Natale il giorno 25 dicembre, tale data fu 'assegnata' nel IV secolo con lo scopo - probabilmente - di sovrapporre la festività a quella pagana del Sol Invictus. La Chiesa di Roma aveva infatti cominciato a condannare tutti riti e le credenze pagane, definendole un frutto di influenze sataniche e dando origine ad un opera di 'sovrapposizione' delle feste pagane con quelle del nuovo culto. La stessa Epifania fu fatta ricadere il dodicesimo giorno dopo la ricorrenza del Natale, assorbendo così il simbolismo pagano del numero 12 e sovrapponendola all'antica festività. 

Rimase però il personaggio della "figura femminile volante" che divenne - nonostante l'aspetto di una strega - una vecchina affettuosa a cavallo di una scopa volante, antico simbolo che rappresentava la purificazione delle case (e delle anime), in previsione della rinascita della stagione. L'antica figura pagana fu quindi accettata gradualmente nel Cattolicesimo, come una sorta di dualismo tra il bene e il male. Il suo fantoccio, esposto la notte dell'Epifania, prese il nome di Befana in seguito alla 'corruzione' del termine "Epifania" da parte dei dialetti italiani, in particolare di quelli provenienti dall'antica Etruria (Toscana e parte del Lazio). È nata così dunque l'odierna vecchina che - in seguito all'influenza di altre figure come Santa Lucia - porta nelle case dei bambini calze piene di dolci o di carbone a seconda della loro bontà, uno dei personaggi più amati dell'intera tradizione italiana.