Mercoledì 21 Agosto 2024
RICCARDO JANNELLO
Magazine

Battiato e la nipote, il giallo del testamento

Spunta un documento con cui l’artista lascia tutto alla donna. Ma ottanta giorni prima era stato definito "incapace di intendere e volere"

Franco Battiato

Franco Battiato

Catania, 23 agosto 2023 – “Lascio agli eredi l’imparzialità, la volontà di crescere e capire, uno sguardo feroce e indulgente, per non offendere inutilmente”. Chissà se Franco Battiato riscriverebbe questi versi della canzone Testamento scritta nel 2011 e affidata alle tracce del suo album Apriti Sesamo. Appunto un testamento sta facendo discutere in questi giorni ed è quello olografo che il Maestro avrebbe vergato l’11 maggio 2018, tre anni prima della sua morte (avvenuta il 18 maggio 2021, all’età di 76 anni), ma ottanta giorni dopo che il certificato di un neurologo di Catania lo aveva definito “incapace di intendere e volere” e il tribunale etneo – che l’aveva convocato e interrogato ricevendo risposte senza senso (Lei ha un conto corrente? “Sì, la Siae”, una di queste) – aveva così nominato tutore dei beni il fratello maggiore Michele.

Poche righe in stampatello – e si fa notare che Battiato non ha mai usato tale scrittura –: “Nomino mia erede universale la mia cara nipote Grazia Cristina Battiato”. Poi la data e la firma: Franco, e non Francesco suo nome all’anagrafe, Battiato. Ce ne sarebbe abbastanza perché alcuni possano pensare a un falso o addirittura alla circonvenzione d’incapace con la conseguente possibilità che il testamento possa essere impugnato, anche se ieri sera è giunta la precisazione proprio del fratello e padre della “cara nipote”: non c’è la minima tensione in famiglia e non c’è in atto nessuna contesa sull’eredità.

Grazia ha la residenza a Dubai, ma in questi giorni è in vacanza nella villa di famiglia a Milo, ai piedi dell’Etna, dove il Maestro è deceduto. Villa che Battiato ha chiamato Grazia come la madre e che ha diecimila metri quadrati di terreno nei quali attualmente vive – nel fienile ristrutturato – Juri Camisasca, ex monaco e cantautore amico di Franco che l’aveva accolto nella sua terra.

La proprietà finirà dunque a Grazia Cristina, che ora è anche l’amministratrice de “L’Ottava srl“, la cassaforte di famiglia. Si calcola che il patrimonio lasciato da Battiato sia vicino ai dieci milioni di euro fra diritti e conti correnti oltre alle proprietà di Milo e gli appartamenti di Milano, Berlino e Parigi.

“Villa Grazia – scrive Guido Guidi Guerrera in uno dei suoi libri su Battiato, L’uomo dell’isola dei giardini (Minerva edizioni) – immersa in un giardino stupendo, è piuttosto grande e le stanze in penombra sono costellate da imponenti librerie e dai tanti quadri dipinti dallo stesso artista… Il panorama che si gode è mozzafiato: a destra il vulcano, davanti in lontananza il mare”. Una Villa valutata attorno ai due milioni di euro, ma che ha bisogno di una bella rinfrescata.

Grazia Cristina deve però affrontare una contesa con la Regione Sicilia: il 2 novembre 2022 vi è stato apposto, su richiesta della Sovrintendenza, un vincolo a favore dell’assessorato ai Beni culturali perché “casa di artista di interesse culturale”.

La nipote ha fatto ricorso, ma la strada è ancora lunga. Intanto sui siti dei fan di Battiato si sta scatenando una vera e propria battaglia, soprattutto contro la divulgazione delle notizie sulla salute del Maestro, degenerata negli ultimi tre anni prima della morte.