Sabato 27 Luglio 2024

C’è un batterio che mangia l’anidride carbonica “a velocità impressionante”. La scoperta all’isola di Vulcano

Un team internazionale di ricercatori ha isolato il microrganismo nel mare delle Eolie. Le potenzialità nella lotta al cambiamento climatico

Un immagine al microscopio del batterio scoperta all'Isola di Vulcano (fonte Seed Health, Twitter)

Un immagine al microscopio del batterio scoperta all'Isola di Vulcano (fonte Seed Health, Twitter)

Messina, 20 aprile 2023 – Un batterio fino a poco tempo fa sconosciuto potrebbe diventare un nostro alleato nella lotta al cambiamento climatico. E’ stato scoperto in Italia, e per la precisione, all’isola di Vulcano, da un team internazionale di ricercatori. 

Si tratta di un cianobatterio, un organismo acquatico che “si nutre” di anidride carbonica. Secondo i risultati del progetto ‘2 Frontiers’, guidato dal microbiologo Braden Tierney – che tra le altre cose è a capo del Microbial Analysis Working Group della Nasa – ,  è in grado di trasformare Co2 in biomassa “a una velocità impressionante”, molto più velocemente di qualsiasi altro organismo. 

"Lo scorso settembre, la nostra prima spedizione, CARBON1, ci ha portato alle isole Eolie in Sicilia – spiega Seed Healh, la società che finanzia il progetto – Qui, abbiamo identificato batteri fotosintetici verdi mai visti prima che prosperano nelle bocche vulcaniche sottomarine al largo della costa”. 

Non è un caso se l’isola di Vulcano è stata scelta come meta della spedizione di ricercatori che studiano i cianobatteri. L’acqua da queste parti è infatti estremamente ricca di anidride carbonica. 

Foto Seed Health, via Twitter
Foto Seed Health, via Twitter

Dopo mesi di studio i ricercatori sono arrivati a stabilire che questi batteri “sono così efficienti nel consumare l'anidride carbonica” da superare in velocità i migliori microbi ‘mangia Co2’ finora conosciuti. Non è difficile immaginare il potenziale di questa scoperta ai fini della ricerca nel campo della tecnologia per l’assorbimento e la trasformazione del carbonio.  

Ne parla il Guardian in un articolo dedicato. "I ricercatori sperano di utilizzare microbi che assorbono Co2 per rimuovere i gas serra dall’atmosfera”, scrive Damian Carrington, giornalista specializzato in ambiente e scienza. La decarbonizzazione è fondamentale per arginare la crisi climatica ma “la maggior parte degli scienziati concorda che anche la CO2 dovrà essere aspirata dall'aria per limitare i danni futuri”. 

Intendiamoci, un batterio non è la panacea. Ma per Braden Tierny “ci saranno anche circostanze in cui davvero avremo bisogno di un microbo acquatico a crescita rapida", spiega lo scienziato interpellato dal Guardian. Potrebbe essere utile per esempio poter creare “grandi stagni che catturano il carbonio”. 

In America ci sono aziende che già utilizzano batteri per convertire la Co2 in biocarburanti prodotti chimici. “CyanoCapture, con sede nel Regno Unito, sostenuta da Shell ed Elon Musk, sta sfruttando i cianobatteri per produrre biomassa e oli biologici”. La specifità del ‘nuovo’ batterio è che “affonda nell'acqua. Il che può aiutare a raccogliere la Co2 che esso assorbe”.